“Tutte le attività legate all’agricoltura e all’allevamento – afferma il
consigliere comunale – che nel comune di Fiumicino interessa ancora un vasto
territorio ed è fonte di reddito per centinaia di aziende, molte delle quali a
conduzione familiare, stanno attraversando un periodo di crisi senza precedenti.
Negli ultimi 5 anni tra Testa di Lepre a Maccarese sono molte le aziende che
hanno deciso di chiudere, ma se le cose non cambiano il numero non potrà che
crescere e solo le poche medie, grandi aziende potranno sopravvivere”. Secondo
Scarabello, per i produttori, stando così le cose, non c’è via d’uscita,
schiacciati come sono da una concorrenza di paesi come Spagna, Grecia e dell’est
Europa che, grazie a sovvenzioni e costi di produzione nettamente inferiori, invadono
nostri mercati con prodotti a prezzi nettamente inferiori rispetto a quelli delle
produzioni locali. Il problema è che a prodotti a basso costo corrisponde anche
una qualità nettamente inferiore. “Chi produce in Italia è tenuto a rispettare
dei disciplinari rigidissimi, mentre nessun controllo viene applicato alle
importazioni. Bisogna alzare il livello dei controlli su queste merci e allo
stesso tempo sensibilizzare i consumatori sulla qualità dei nostri prodotti che
è decisamente maggiore. Inoltre, è necessario riattivare un sistema di aiuti,
dai contributi alle facilitazioni fiscali, che possano ridare fiato alle
aziende ora fuori mercato”.  Il clima è
pesante e prevale il pessimismo. Per questo è intenzione di Scarabello riaprire
quanto prima un tavolo verde con tutte le associazioni di categoria “Voglio
convocare i rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura e Cia per avere un
quadro complessivo della situazione e individuare insieme quali misure siano
necessarie per ridare slancio alla nostra agricoltura, sperando che le nostre
richieste possano trovare ascolto nelle istituzioni, a partire dalla Regione”.