L’ inaugurazione alla presenza dell’artista ci sarà sabato 18 giugno dalle 17.30 alle 20.00. La pittrice Svizzera che vive da tanti anni in Italia sembra essere da sempre influenzata dall’Espressionismo ma l’approccio è decisamente contemporaneo in quanto Cornelia Stauffer è attratta da un interazione spinta e immediata con il fruitore dell’opera. Colloca nel territorio le immaginI della sua nuova tematica che ruota tutta intorno al comportamento distratto dell’uomo che sosta o vive nelle campagne vicino alla capitale. I dipinti sembrano vedute paesaggistiche ben note ma nei campi e sulle spiagge si intravede il prodotto sintetico più invadente, quello che usiamo quotidianamente, la plastica: frammenti che si sbriciolano, diventano polvere e finiscono nei nostri cibi e corpi. I titoli delle due grandi opere Plastica diventa pane e Plastica diventa pesce (250 x 185 cm, collage, matite e matite colorate) colpiscono per la loro limpida geometria ma nascondono un inquietante segreto: sono interamente composti di frammenti di disegni di bottiglie di plastica spalmati nella terra o galleggianti sotto la superficie dell’mare, come l’enorme massa di rifiuti, grande quasi due volte la superficie degli Stati Uniti, che gli oceanografi hanno scoperto nel Pacifico. Anche altri dipinti, apparentemente dedicati alla bella campagna dal titolo Verde bottiglia testimoniano l’impensierirsi dell’artista. Nella serie Piste (120 x 140 cm, tecnica mista), Stauffer s’incammina su un sentiero di campagna e vede il percorso dei trattori. La terra diventa corpo e i suoi colori caldi vengono coperti da spesse spatolate di grigi compatti. La mostra resta aperta: domenica 19 giugno, sabato e domenica 25 – 26  giugno, sabato e domenica 1 – 2  luglio, sempre dalle 10.00 alle 20.00.