Dramma della gelosia in discoteca. Mezzanotte di ieri a Fregene, un diciottenne è stato lasciato dalla sua ragazza, che si mette a ballare sulla spiaggia di uno stabilimento balneare insieme a un altro ragazzo minorenne. Al primo si spegne la luce della ragione, stringe nella tasca il manico di un coltello a scatto con la lama di 9 centimetri e si avventa sul rivale, colpendolo due volte alle spalle. Con il terzo colpo lo prende di striscio al collo mentre prova a girarsi. L’accoltellatore nel parapiglia che segue cade a terra e con la lama ancora in mano colpisce, forse senza volerlo, alla gamba una ragazza che non c’entra niente. Il ragazzo ferito si accascia a terra, parte la chiamata al 118, l’ambulanza arriva dopo 30 minuti, viene portato all’Aurelia Hospital dove è in terapia intensiva. L’aggressore sparisce prima che arrivino i carabinieri.
Questa mattina, dopo aver dormito nella casa di Fregene il ragazzo è di Roma ma il padre, importante agente immobiliare della capitale, ha una villa nel centro balneare, si presenta insieme a un avvocato alla caserma dei Carabinieri. E’ incensurato, di buona famiglia, quest’anno deve fare la maturità al liceo. Il coltello in tasca? “Ce l’hanno tutti i ragazzi, oggi è una moda”, risponde un amico. Non una bella moda se serve a uccidere un innocente.