Come riporta un’Ansa del pomeriggio, un nuovo fascicolo è stato aperto dalla Procura di Civitavecchia a seguito delle patologie, in particolare disturbi respiratori ed alla pelle, lamentate da 150 lavoratori impiegati nelle aree adiacenti la zona commerciale del Terminal 3 distrutta dal rogo. È stata l’Arpa ha segnalare la presenza di diossina, di Pcb e di furani in quantità rilevante. Sempre secondo le anticipazioni ansa, per questo filone sono indagati un dirigente dell’Asl Rmd e un manager di Adr. Nell’ambito del nuovo fascicolo, il procuratore di Civitavecchia Gianfranco Amendola ed il pm Valentina Zavatto, dopo aver interrogato i vertici dell’Asl Rmd, hanno iscritto per abuso d’ufficio un funzionario che si ritiene non essere intervenuto a tutela e nel rispetto dello statuto dei lavoratori. È invece indagato per violazione della normativa sulla sicurezza un alto funzionario di Adr sospettato di aver fatto lavorare il personale nei giorni successivi al rogo violando le norme in materia di tutela della salute.
A seguito della notizia, il consigliere comunale della lista civica Grande Fiumicino, William De Vecchis ha chiesto un’immediata presa di posizione da parte del comune di Fiumicino. “Le anticipazione di agenzia sulla presenza di Diossina, Pcb, furani nel Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino – afferma De Vecchis – dimostrano che avevamo ragione a protestare contro le precarie condizioni ai quali erano sottoposti i dipendenti aeroportuali. E soprattutto che avevamo ragione a chiedere all’amministrazione comunale la convocazione di una commissione ambiente nella quale invitare Arpa Lazio e Asl Roma D e chiedere loro i risultati delle analisi svolte. Istanza questa, naturalmente, sempre caduta nel vuoto. Ora, alla luce di queste nuove rivelazioni, il sindaco Montino ha l’obbligo di pretendere da Arpa e Asl tutti i risultati delle analisi svolte e che i due enti si presentino in commissione evitando di ripetere il triste teatrino che va in scena ormai da settimane per la questione sversamento di cherosene, con Arpa e Asl che ogni volta eludono gli inviti e di certificare le operazioni di bonifica”.