Un progetto che ha visto coinvolti gli studenti dell’istituto Baffi di Fiumicino, del liceo Leonardo da Vinci di Maccarese e dell’istituto comprensivo Torrimpietra. “Oggi non si parla più solo della dipendenza nei confronti della droga – afferma l’assessore ai Servizi Sociali, Paolo Calicchio – È stato ben spiegato durante l’incontro che vi sono nuove dipendenze, come quelle affettive, alimentari, oppure nei confronti del gioco d’azzardo, dello shopping compulsivo, delle tecnologie. Questo lavoro svolto nelle scuole ha permesso ai ragazzi di affrontare discorsi su tematiche a loro vicine e, attraverso il confronto, il giovane riesce a compiere delle scelte maggiormente consapevoli riguardo la propria salute e, di conseguenza, prevenire i comportamenti a rischio”. Il metodo d’intervento utilizzato nelle scuole è stato quello della Peer Education, ovvero “educazione tra pari”, che prevede che siano gli stessi studenti, una volta formati, ad andare loro stessi all’interno di altre classi della scuola a intraprendere le attività educative e di prevenzione. Ogni incontro si è trasformato, così, in un’occasione di confronto per i ragazzi, che hanno raccontato loro stessi e le proprie esperienze, approfondendo argomenti a loro vicini come internet, cellulari e tecnologie varie. La cooperativa ha presentato anche i dati relativi ai questionari anonimi somministrati agli studenti per indagare lo stile di vita degli adolescenti, le loro passioni e abitudini, le informazioni riguardo le varie dipendenze, in particolare il gioco d’azzardo, le sostanze e la tecnologia. Il campione ha compreso circa 400 ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 19 anni. “Oggi c’è tanta solitudine interiore e paura del domani – dichiara l’assessore alla Cultura, Daniela Poggi – Famiglia e scuola devono tornare a essere le colonne portanti della vita dei giovani, esattamente come lo erano una volta. L’adolescenza è un passaggio naturale della vita. Porsi problemi è importante ma se noi imparassimo a guardare i nostri figli negli occhi sarebbe tutto più facile. Spesso e volentieri non c’è questo scambio. Penso sia importante ritrovarci, condividere le piccole cose, un libro, stimolare i ragazzi al continuo dialogo”. A tutti i partecipanti al “Progetto prevenzione” è stato consegnato il diploma di Peer.