Qualche settimana fa il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, aveva fatto un sopralluogo nell’area. Inizialmente, emergeva che si trattava di una zona “bianca, senza vincolo, anche se di grande valore naturale”. Dopo qualche tempo Giro, spinto da un’interrogazione del parlamentare del Pdl, Mario Baccini, ha verificato che: “il vincolo esiste – come ha confermato sabato 24 luglio – ed è anche molto forte, di tipo paesaggistico naturale. Risale al piano approvato dalla Regione stessa, nel 2007”. Così Giro ha chiesto a Federica Galloni, direttore regionale del Ministero dei Beni culturali, un’ulteriore verifica “proprio per dare una risposta certa. Ma a questo punto mi pare che il problema esista e sia grosso, tanto più che ai margini della conca c’è anche un vincolo archeologico”. Di diverso avviso la Regione Lazio Nessun vincolo”, ha dichiarato in una nota l’assessore regionale ai Rifiuti, Pietro Di Paolo. “Il sito individuato per la realizzazione del progetto relativo all’impianto di trattamento e alla minidiscarica di servizio per rifiuti inerti a Pizzo del Prete-Le Macchiozze, non impatta su aree di interesse archeologico. Richiamiamo tutti al senso di responsabilità senza creare allarmismi, riportando notizie infondate e inesatte”. In sintesi: c’è un sottosegretario del Pdl (Giro) e un parlamentare del Pdl (Baccini) che dicono che esistono questi vincoli e un assessore regionale (Di Paolo) che dice l’esatto contrario. Chi ha ragione?