Continua a tenere banco il mistero dei dischetti di plastica ritrovati sulla costa tirrenica, dalla Campania fino alla Toscana passando anche per Fiumicino, Focene, Fregene e Maccarese, tanto che  è  finito all’attenzione della magistratura. Il Codacons infatti ieri ha presentato un esposto alle Procure della Repubblica di Napoli, Salerno, Latina, Roma, Civitavecchia e Grosseto chiedendo di aprire indagini urgenti sul territorio alla luce del reato di disastro ambientale.
“È necessario – spiega il presidente Carlo Rienzi – accertare le responsabilità che si celano dietro alla vicenda, avviando le dovute indagini per i reati ambientali previsti dal nostro ordinamento. In particolare chiediamo alle Procure di procedere al momento contro ignoti per la fattispecie di disastro ambientale, in relazione agli enormi danni subiti dalla flora, dalla fauna e dal paesaggio delle coste invase dei dischetti di plastica. Una volta individuati i responsabili, verso costoro dovrà essere disposta la misura dell’arresto in carcere considerata la gravità della situazione su numerose spiagge e le conseguenze per il territorio”. L’associazione offre inoltre assistenza legale agli operatori turistici e alle strutture ricettive delle zone interessate dalla presenza dei dischetti per tutti i danni economici subiti, e ai cittadini residenti nelle aree coinvolte, ai fini delle dovute richieste risarcitorie che saranno avviate non appena individuati i responsabili dell’inquinamento di mari e spiagge.
La presenza di questi dischetti denota ancora una volta quanto la mano dell’uomo sia in grado di inficiare negativamente sull’ecosistema marino e sull’ambiente in generale.
Proprio su questa tematica lo scorso giugno era stato organizzato un convegno dal titolo “Salviamo il mare dai rifiuti di plastica” promosso da Expedition Med, cantieri nautici Tecnomar e il quotidiano Il Faro on line. L’obiettivo era quello di arrivare a una proposta concreta, mettendo a sistema il lavoro dei pescatori e l’impegno dei Comuni per la differenziata, in modo da svuotare il mare dalla plastica e farla diventare una risorsa economica.
Eppure tutti questo sforzi sembrano vani al cospetto dell’atteggiamento antropocentrico di questi esseri umano. Eppure la salvaguardia e il rispetto dell’ambiente deve essere al centro del mondo.