Ettore Bortolin, sempre attento alle tematiche ambientali, ci scrive dopo aver letto la notizia sui rischi per la salute dall’uso di diserbanti sulla rivista L’informatore agrario, che qui di seguito riportiamo

“Caro Direttore, il diserbante Glifosate della Monsanto con nome commerciale Roundup, molto usato in agricoltura e per diserbare i bordi delle strade e le rotaie dei treni, è probabilmente cancerogeno, sia per gli umani e sia per gli animali. Sarebbe il caso che chi lo ha usato fino a ora cercasse di adoperare un altro tipo di metodo per eliminare le erbe infestanti ? Magari con morgani, o decespugliatori, come si faceva una volta? 

Tira brutta aria per il glifosate
Dopo anni di battaglie e dichiarazioni sulla tossicità dei glifosate, un nuovo recente studio, pubblicato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha definito il più famoso diserbante come probabilmente cancerogeno per gli esseri umani. La questione è ancora dibattuta, ma, ovviamente e giustamente, la Commissione europea ha posto nel mirino questo prodotto, estremamente diffuso in ogni pratica agricola. Cosa succederebbe se il glifosate venisse vietato a livello Ue? Il mondo agricolo teme questa soluzione perché ad oggi non esistono sul mercato prodotti equivalenti così economicamente convenienti per contrastare le infestanti. A questo punto però il problema diventa, oltre che agricolo, anche e soprattutto ambientale. Possibile un compromesso condiviso da tutti gli attori della partita? Forse questo punto meriterebbe l’attenzione e la sinergia sia delle ditte produttrici, sia del mondo politico agricolo e ambientale. Insomma una questione che si porta dal livello meramente tecnico ed economico a quello etico e socio ambientale. Vedremo gli sviluppi futuri.
Fonte: L’informatore agrario