Tutti i giorni vediamo bagnanti che si avventurano oltre i limiti della sicurezza, molte volte ignari dei pericoli che vanno correndo, in altri casi menefreghisti delle regole e leggi che tutelano la salvaguardia e la sicurezza di se stessi e di chi è insieme a loro. Vivendo noi 12 ore sulla costa, assistiamo giornalmente a scene che non vorremmo vedere e spesso avvertendo gli sportivi delle regole da rispettare.
Ci sono zone destinate all’uscita e all’entrata di barche a vela – surf e windsurf autorizzate dalle quali si fatica a tenere al di fuori i bagnanti, anche se tali zone sono segnalate adeguatamente con cartelli a terra e file di boe arancioni ai due lati. Spesso notiamo un atteggiamento distratto e menefreghista a riguardo, la poca attenzione può portare a volte incontro a situazioni leggermente pericolose. In alcuni casi dove si svolge uscita ed entrata di windsurf e/o barche a vela, i detti “corridoi di lancio” neanche esistono e/o sono segnalati in maniera del tutto improvvisata e le barche condotte a volte da mani inesperte rappresentano un pericolo per loro stessi e per chi è in acqua e si trova nella rotta di uscita. I bagnanti che nuotano rinfrescandosi in acqua possono prendere precauzionalmente l’abitudine di rimanere nelle zone dove sono collocate le postazioni dei bagnini evitando così di finire in zone di acqua alta e di correnti più forti nei giorni di mare mosso. Sarebbe bene pensare, anche se viviamo giorno dopo giorno un atteggiamento alquanto irrispettoso, di non arrecare disturbo a chi si gode il sole sulla spiaggia evitando di giocare a calcio o con i racchettoni, dal momento che la palla potrebbe colpire il tranquillo ” lucertolone al sole “, il che non credo che sia proprio il massimo.
Tornando in mare, incontriamo molti sup ( stand up paddle), le grandi tavole da surf sulle quali ci si rema sopra usando una speciale pagaia , oggi tanto di moda. Non tutti sanno, o fanno vinta di nulla, che per chi usa il sup all’interno dei 250 metri è obbligatorio il laccio di sicurezza anche per i bambini e una volta superato il limite balneabile dei 250 metri dalla riva il sup e’ regolamentato come una canoa e quindi e obbligatorio il giubbotto salvagente . Anche se riteniamo che possa essere da intralcio alla attività dei “rematori folli”, il giubbotto va indossato soprattutto per la loro sicurezza; a vederli andare con tanta foga, è facile pensare che un malore per il caldo e lo sforzo eccessivo potrebbe fargli brutti scherzi e se si ha il giubbotto magari si potrebbe evitare il peggio.
In canoa incontriamo spesso canoisti senza salvagente, l’altro giorno un adulto anche con un bambino a bordo di una canoa doppia che remava a circa 300 metri dalla riva senza giubbotto né lui né il piccolo, a volte basterebbe un po’ di buon senso senza sottovalutare i rischi a cui si va incontro. Parlando di imbarcazioni, ricordiamo ai loro conducenti che si devono attenere all’entrata e uscita usando gli idonei “corridoi di lancio”; inoltre, troppo spesso vediamo imbarcazioni e specialmente catamarani passare lungo il litorale con una decina e più di bambini a bordo. Ricordiamo ad essi che le barche hanno un massimo di carico sicuro e tutti devono vestire i salvagente, compresi gli adulti che in questo caso più che mai dovrebbero dare buon esempio. Per quanto riguarda il surf da onda, oramai diventata un attività molto praticata nel litorale, i soggetti più esposti a rischio sono i bambini spesso spinti a improvvisarsi neo surfisti da adulti inesperti e incauti che senza saperlo possono creare inutili paure o piccoli incidenti facilmente evitabili. Nel surf si usa obbligatoriamente il laccio alla caviglia che rende la tavola saldamente legata evitando così che vada a finire addosso ai bagnanti o ad altri compagni di gioco. A tale proposito raccomandiamo ad adulti o genitori di affidare i loro figli alle mani esperte di istruttori veri (dato che ne esistono tanti improvvisati) che potranno insegnare la sicurezza, i rischi delle correnti e dei fondali, oltre alle giuste tecniche del surf in zone destinate alla pratica del bellissimo sport.
Speriamo che questo nostro intervento possa essere stato d’aiuto a tutti quelli che continueranno a cimentarsi in attività sportive durante la seconda parte dell’estate e che prese le giuste misure potranno continuare a divertirsi senza però correre inutili rischi di un pericolo che sempre nascosto sotto la superficie del mare”.

Buona estate
Fregene Vela Surf
Circolo Federale FIV-FISURF dal 1988