Riguardo ai fatti di Corinaldo desidererei fare alcune considerazioni.
La prima, che non ho sentito fare da nessuno, riguarda il centro marchigiano dove si è consumata la tragedia: è il paese natale di Santa Maria Goretti, Marietta la Santa della Fortezza e della Purezza. Sono a chiedermi insieme a voi perché proprio lì? Vi leggo uno sfregio nello sfregio, quasi una profanazione nella profanazione della sacralità della Vita e soprattutto della vita giovane da parte del Maligno.

La seconda:  io dico che il male, sotto qualsiasi forma si presenti, fa male e i testi del rapper che si esibiva, anche se non avessero ucciso nessuno, fanno comunque male perché sono di una volgarità e di una negatività assoluta e noi non dobbiamo permettere che i nostri giovani, soprattutto minorenni, li ascoltino.

Leggere per credere:

Hey troia! vieni in camera con la tua amica porca
quale? quella dell’altra volta
faccio paura, sono di spiaggia
vi faccio una doccia, pinacolada
bevila se sei veramente grezza, sputala
poi leccala leccala
limonatevi mentre Gordo recca
gioco a biliardo, con la mia stecca
solo con le buche
solo con le stupide
‘ste puttane da backstage sono luride
che simpaticone! vogliono un cazzo che non ride
sono scorcia-troie
siete facili, vi finisco.

La terza: Vi rendete conto che in queste ore post tragedia stiamo solo discutendo di sicurezza e di peperoncino come se il vero problema sia quello di come poter continuare in seguito a fare il male in sicurezza? Questo invece è il vero problema: un serio discernimento su ciò che è bene e ciò che è male perché tutti ci educhiamo sempre più a fare il primo (che fa sempre bene perché il bene fa bene!!!) ed evitare il secondo che fa sempre male). È urgente rimettere al centro della vita umana il problema (grosso) del rapporto indissolubile fra Libertà e Verità.

Don Francesco Decio