Per lui l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacente, ma è stato denunciato anche per danneggiamento. Il giovane si trovava presso un centro di accoglienza a Fiumicino ed era stato convocato dall’Ufficio immigrazione per l’istruttoria legata alla sua richiesta di asilo politico: sabato mattina, senza nessun motivo apparente, ha iniziato ad andare in escandescenza aggredendo gli operatori del centro e danneggiando la porta di ingresso. Questi ultimi, spaventati e decisi ad allontanarlo dal centro, hanno chiamato il 113. Quando gli agenti sono arrivati sul posto, hanno chiesto allo straniero di esibire il permesso di soggiorno e lo hanno seguito in camera dove il giovane ha dichiarato di custodirlo. Ha quindi cercato di convincere i poliziotti ad aspettarlo fuori dalla stanza ma gli agenti, insospettiti dal suo atteggiamento, sono entrati con lui. Quando il somalo ha aperto il cassetto per prendere il permesso di soggiorno gli agenti si sono accorti subito della presenza della droga. Perquisita la stanza hanno trovato sei buste in cellophan sigillate e altri due involucri contenente la medesima sostanza per un peso di circa 160 grammi. Sequestrati anche due bilancini di precisione, due macinini e numerose buste di cellophan per il confezionamento della droga.