Non ho mai nutrito una particolare simpatia per gli “stabilimentari”ma qui la situazione è veramente gravissima. Il pensiero inevitabilmente va ai continui moniti circa il riscaldamento globale,scioglimento delle calotte polari,ghiacciai ecc. Eppure se non ricordo male circa 30 anni fa o anche più la spiaggia di Ostia ha vissuto una situazione simile e direi che i lavori che sono stati fatti hanno arginato il problema. Ricordo anche che circa 15 anni fa stavo a Focene a casa di un amico e le onde si infrangevano sulla recinzione di casa sua e anche in quel caso chi di dovere dopo vari tentativi ha posto un freno o quanto meno rallentato l’erosione. Ora tocca a noi e non da oggi, sono anni che il mare avanza. Oggi le cose sono cambiate, le concessioni sono quanto meno impegnative,ci sono stabilimenti che pagano oltre centomila euro l’anno,non è difficile pensare che la spiaggia di Fregene renda solo di concessioni all’erario 1 o 2 milioni di euro l’anno. Per come la penso io non ci volevano dei fenomeni per capire che saremmo arrivati a questo punto, con diverse strutture distrutte e senza o quasi spiaggia dove mettere un lettino o piantare un ombrellone. Probabilmente per i nostri costruttori di rotonde è meglio curare che prevenire,se poi c’è l’emergenza,magari grave è anche meglio. Nel frattempo domenica 11 novembre qui a Fregene sud,nel totale abbandono o quasi eravamo allagati visto che nessuno,a parte qualche privato,ha mai pulito le caditoie per l’acqua piovana. Concludo nell’informare chi non se ne fosse accorto che per l’ennesima volta hanno messo mano all’ingresso del nostro ridente paesino. Ridente si ma di riso amaro”. (Marco Cattani).