La norma per altri lidi, da sempre sotto lo scacco delle onde ma uno shock per Fregene dove quello dell’erosione non sembrava poter diventare un problema. Per i balneari è un fulmine a cielo sereno: <<L’erosione non aveva mai intaccato questo tratto di costa, ancora salva dai disagi che colpivano altre zone come il lido di Ostia o Focene e Fiumicino – dichiara Simona Mancini, presidente di Balnearia Litorale Romano UIR – Confindustria – la furia delle onde  ha spazzato via circa 30 metri di arenile e l’acqua è arrivata a lambire le strutture stesse. Oltre l’ovvia preoccupazione per un fenomeno che rischia di minare le attività economiche e di modificare in maniera definitiva e disastrosa la costa, c’è necessità urgente che si provveda al monitoraggio del litorale da parte degli enti preposti, così da avere il polso della situazione>>.Cinque gli stabilimenti che si sono visti <<restringere>> la spiaggia: la Perla, il Point Break, il Tirreno, il Capri e la Rivetta. <<Sono 50 anni che lavoriamo qui e non avevamo mai visto una cosa del genere – spiega Italo Bova gestore de La Rivetta – dove la scorsa estate mettevamo la prima fila di ombrelloni adesso ci sono le onde. L’anno scorso c’era stato un primo sentore di qualcosa di anomalo ma mai in queste proporzioni. Non si tratta delle mareggiate, quando il mare si calma poi restituisce sempre la spiaggia, in questo caso non è avvenuto e siamo molto preoccupati. Una causa potrebbero essere le barriere di protezione messe sulla vicina spiaggia di Focene? Non saprei dirlo, sono i tecnici che devono spiegarlo>>. <<Ho visto la situazione da Google Maps, dallo scorso anno sono spariti 25-30 metri di arenile – commenta Francesco Milleri, gestore del Capri – il mare ora è davanti al rimessaggio per le imbarcazioni. Siamo sorpresi, preoccupati e non abituati a fare i conti con questo fenomeno. Non so proprio, se la situazione resterà immutata, dove potremo mettere i clienti la prossima estate>>.<<Crediamo sia doveroso tener alta l’attenzione su questi temi e non sottovalutarli – continua Simona Mancini – a rischio ci sono, oltre le aziende di un comparto economico importante, anche un ambiente naturale di pregio come quello marino che non può essere minato>>.E la pubblica amministrazione ha raccolto l’appello, il 6 febbraio l’assessore comunale all’ambiente, Pasquale Proietti, ha convocato un primo incontro con gli operatori balneari per affrontare la <<nuova>>, per Fregene, questione erosione. Ma all’ordine del giorno anche un’altra spinosa vicenda, sempre legata al maltempo delle settimane scorse. Le mareggiate hanno lasciato una sgradevole dote sulle spiagge: tonnellate di rifiuti di ogni genere che nessuno sa come smaltire.