Non è partito bene il ripascimento del litorale sud di Fregene colpito dall’erosione. I lavori, attesi da anni, non tranquillizzano i balneari che ieri si sono riuniti per tentare di sbloccare la situazione. Se lunedì scorso l’inizio dei lavori era stato salutato positivamente, quando si sono viste le modalità dell’intervento sono iniziate le prime perplessità. Moltiplicatesi nelle ore successive quando si è saputo che la Capitaneria di Porto per la sicurezza delle operazioni ha dovuto emanare una ordinanza che vieta fino al 10 agosto la balneazione davanti agli stabilimenti Point Break e Tirreno, dove si stanno svolgendo i lavori. L’ordinanza decreta l’interdizione assoluta, entro 300 metri dalla riva, dello specchio d’acqua dove si svolge il ripascimento: “è vietato praticare la balneazione e navigare con qualsiasi unità da diporto”. In una stagione già compromessa dal maltempo, il colpo di grazia per il Point Break, circolo velico con decine di bambini dediti alla vela, o per il Tirreno, stabilimento che ha centinaia di clienti sulla spiaggia. “Che dovremmo fare, chiudere tutto fino al 10 agosto e mandare a casa i clienti?”, si chiedono i balneari.
Ma sono anche i tempi e le modalità dell’intervento, che doveva partire prima dell’estate, a lasciare perplessi gli operatori. La chiatta che a centro metri dalla riva aspira la sabbia sul fondale per scaricarla con un tubo sulla spiaggia, ha lavorato solo lunedì. Poi sono arrivate le onde, non di grande entità, ma evidentemente sufficienti ad impedire le operazioni che non sono più riprese. Così quella poca sabbia arrivata è sparita in mezza giornata mentre il tubo è rimasto pericolosamente libero di muoversi nell’acqua a discapito della sicurezza dei bagnanti che non potevano sapere dell’ordinanza di interdizione della balneazione.