Quella stessa mattina alle 7.45 è passato davanti alla mia abitazione un furgone nero a passo d’uomo, poi io, mio padre, mio figlio e mio cugino, siamo usciti con la macchina per andare all’ Aurelia Hospital a dare l’ultimo saluto a mia madre. All’altezza del cavalcavia alla fine di via delle Tamerici, notiamo che questo furgone nero ci sorpassa, a me e a mio cugino in quel momento  viene in mente la stessa cosa: ci stanno controllando per poi agire indisturbati nel momento del rito religioso. Così ho telefonato a un vicino che andasse subito a casa mia per far vedere che la casa non era vuota e alla badante ho detto di rimanere a casa. Un parente mi ha riferito che questi signori del furgone nero gli avevano chiesto quale era la casa dove c’era il lutto? Lui ha detto di non saperlo e mi ha subito telefonato per informarmi del caso. Alle 11.15 circa la badante dice che i furgoni erano diventati 2, uno bianco e uno nero, tutti e due passati lentamente davanti a casa mia. Ma vedendo che la casa non era vuota ma c’erano delle persone all’interno hanno rinunciato al colpo. Il furgone nero era targato PL. Possibile che questi signori approfittano di questi momenti dolorosi per fare i loro comodi? (Ettore Bortolin)