“Fuori i parenti dei politici dalle presidenze e dai consigli di amministrazione delle aziende regionali”, così tuonava Francesco Storace, leader nazionale de “La Destra”, all’indomani della presentazione di una proposta di legge “antiparentopoli”.
In quell’occasione, in un comunicato stampa, sottolineai che sarebbe stato interessante vedere gli effetti di questa legge se fosse stata applicata anche ai Comuni. Solo in quel caso, scrivevo, si verrebbe a sapere se anche a Fiumicino c’è qualche caso di parentopoli… Oggi, a distanza di pochi mesi, scoppia il caso della moglie del Capogruppo del PdL di Fiumicino… La patetica difesa di Graux agli attacchi della sinistra manifesta tutto il disagio dell’esponente pidiellino. Qui non si vuole contestare l’esito del concorso. Non mi permetterei mai di dubitare delle capacità della moglie polacca di Graux né del suo fluente italiano che sarà senz’altro di ausilio ai tanti cittadini che si rivolgeranno al Comune. Noi siamo per l’integrazione, controllata beninteso, perfino degli extracomunitari, figurarsi se non accogliamo con favore l’inserimento di un’europea. Qui, caro Graux, si tratta di opportunità politica, si vuole tirare in ballo una parola che ai più sfugge: l’etica. Termine che impone, o meglio imporrebbe, a un esponente politico di evitare che la propria moglie partecipi a un concorso. Già tempo addietro, caro Graux, da Assessore lei ebbe la brillante idea di nominare sua moglie sua segretaria personale, cosa questa che le attirò non poche critiche. Si giustificò dicendo che al suo fianco voleva una persona di fiducia. Ma non le viene in mente che la gente, soprattutto in un periodo come questo, possa sospettare che vi sia del marcio al Comune di Fiumicino? Del tutto ingiustificato, per carità, ma lecito. Basta scorrere, del resto, l’elenco dei dipendenti per trovare dei casi di omonimia davvero curiosi. Non pensa, caro Capogruppo, e come lei tanti suoi colleghi, di aver fatto un danno al suo partito? Si parla tanto di allontanamento dei cittadini dalla politica. Ebbene, con questa assunzione, regolare lo ribadisco, lei ha dato la stura a una miriade di chiacchiere che le si rivolgeranno contro quando, fra un anno e mezzo, il popolo sarà chiamato alle urne”.

Massimiliano Catini
Segretario La Desta di Fiumicino