Nel 1981 inizia Quark, la prima trasmissione a carattere scientifico della televisione generalista, che attraverso una serie di filoni e “spin off” è giunta fino ad oggi in tutte le case degli italiani; in attesa di rivederlo a fine giugno al timone di Superquark, ci racconta in quest’intervista la sua ultima fatica letteraria, dal titolo “Perché dobbiamo fare più figli”, ma soprattutto della sua passione per Fregene, di cui il giornalista è un assiduo frequentatore… Giornalista, scrittore e  divulgatore scientifico… in quale veste si riconosce meglio?

In tutte e tre: sono cose diverse, ognuna delle quali ha un ambito differente; certamente scrivere libri permette di approfondire meglio gli argomenti e quindi è più stimolante.

I suoi programmi continuano a piacere nel tempo: qual è il segreto di questo successo?

Essere chiaro e anche interessante. La chiarezza è nel linguaggio, l’interesse colpisce l’emotività e la curiosità. Credo che sia questa la ricetta giusta per ottenere l’attenzione del pubblico che mi segue da molti anni.

Dall’alto della sua esperienza, quali sono gli argomenti che piacciono di più “alle nuove generazioni”?

Ai giovani interessano soprattutto i grandi temi legati all’universo, alla preistoria e alla storia. Quello che interessa al pubblico di ogni età è il modo in cui si raccontano le cose. Infatti ritengo fondamentale saper raccontare, sempre in modo chiaro e preciso.

Non tutti sanno che prima di diventare giornalista  è stato musicista Jazz: qualche suo aneddoto?

Diciamo che sono stato un “amatore” di musica, più che un musicista. Nel mio programma a volte ho come ospiti musicisti con cui mi capita di suonare sia musica classica che jazz. Quando ho tempo continuo a suonare il mio pianoforte. Mi piace molto suonare la musica jazz e tra i miei preferiti c’è senza dubbio Oscar Peterson.

Per il cinema nel 1983 ha scritto un film dal titolo  “Il giorno prima”,  realizzato da Giuliano Montaldo e interpretato da Burt Lancaster… si è divertito nelle vesti di ideatore-sceneggiatore?

È stata un’esperienza nuova ed interessante, anche se mi sono reso conto che nel cinema, se uno vuole fare un’opera propria, deve essere regista e possibilmente anche produttore. Quando lavoro nei miei progetti letterari televisivi mi piace realizzare come credo io… al contrario, il cinema è una grande macchina fatta di tanti tasselli. Inutile dire che preferisco fare televisione.

Nel 1999 ha condotto uno spazio dedicato alla cultura all’interno del programma Domenica In. Se glielo chiedessero in questo attuale panorama televisivo, lo rifarebbe?

Oggi gli spazi culturali sono molto ridotti e quindi fare programmi di due ore in prima serata è sempre un’impresa difficile da realizzare. Forse ideare piccoli spazi in cui inserirsi in altri programmi potrebbe essere molto interessante.

Il suo ultimo libro letto?

Gomorra di Roberto Saviano: lo trovo un libro abbastanza inquietante, ma allo stesso tempo utile per capire la ramificazione della camorra.

Uno dei suo libri che ha scritto a cui tiene particolarmente?

Ovviamente il mio prossimo libro: è in uscita il 24 maggio dal titolo “Perché dobbiamo fare più figli”, scritto in collaborazione con Lorenzo Pinna, stretto collaboratore di Quark. Il tema trattato riguarda il crollo delle nascite che rischia di mettere in seria crisi il nostro bel paese: oggi si fanno troppi pochi figli e i giovani sono una minoranza. È preoccupante pensare che pochi giovani lavoratori dovranno pagare tante pensioni. Al giorno d’oggi i giovani vanno diminuendo sempre più, ogni generazione che passa.

Attraverso Piero Angela molte persone entrano in contatto col mondo della scienza e vi si appassionano: cosa pensa di ciò?

Una delle cose importanti della divulgazione scientifica è che molte vocazioni per la scienza nascono in questo modo, magari osservando semplicemente un documentario.

Mi rende molto felice scoprire che parecchie persone mi scrivono lettere o mi mandano e-mail per dirmi che attraverso i miei programmi si sono appassionate alla scienza o addirittura si sono iscritte a facoltà scientifiche… ci sono vocazioni che nascono improvvisamente con incontri che una persona fa, con i programmi che vede o con i libri che legge.

Il suo rapporto con Internet?

Non ho un grande rapporto con la rete; leggo e scrivo molto, ma uso internet principalmente per documentarmi.

Che novità ha preparato per l’estate?

Stiamo preparando il nuovo Superquark che inizierà a fine giugno e vi terrà compagnia per tutta l’estate. Ci saranno tantissimi servizi, una rubrica di storia in cui uno storico verrà a raccontare il rapporto tra storia e tecnologia. Avremo inoltre una serie di servizi sulla storia della medicina per spiegare qual era in passato la difficoltà di curare le malattie. Verranno fatti vari esperimenti in studio con il prezioso aiuto del fisico Paco Lanciano. Ci saranno moltissimi servizi sull’energia e sulla ricerca in tutti i campi, soprattutto sulla fisica e la genetica. Il pubblico di Superquark è molto eclettico.

Un personaggio storico che l’affascina particolarmente?

Leonardo Da Vinci: è un uomo che rappresenta l’anello di congiunzione tra l’arte e la scienza. Non tutti sanno che il grande scienziato era un uomo che inventava, faceva spettacoli teatrali e scriveva persino barzellette! Era un uomo dal multiforme ingegno e di grande interesse.

Recentemente è stato premiato con un Telegatto alla carriera…

In occasione di un iniziativa fatta con il fisico Paco Lanciano. A palazzo Valentini, scavando sotto la sede della Provincia, si sono scoperte due grandi ville romane che abbiamo cercato di ricreare virtualmente. Quest’iniziativa ha riscosso un grande successo anche all’estero. (Daniele Mancini).

La mia Fregene

La prima volta che è stato a Fregene?

Molto tempo fa, nel 1955.

Che cosa le piace di Fregene?

Prima di tutto si può andare in bicicletta lungo una pineta meravigliosa, cosa che a Roma non mi è possibile. In secondo luogo, mi piace la breve distanza che separa Fregene da Roma: si può andare e venire in pochissimo tempo. C’è un’aria di vacanza in questa piccola cittadina. L’inverno a Fregene è molto particolare: si cammina sulla spiaggia senza che ci sia la folla ed è molto tranquillo.

Che cosa dovrebbe migliorare a Fregene?

È assurdo che l’acqua di Fregene sia solo in parte balneabile. È come se a casa di ognuno di noi  arrivasse acqua che però non si può bere perché qualcuno si inserisce nella tubatura scarica immondizia! È una cosa inaccettabile! Una zona di mare così bella che non è pienamente fruibile… un gran peccato!

Dove le piace mangiare?

Naturalmente nomini due classici: Mastino e la Scialuppa di Salvatore. Ma il mio posto preferito rimane la pizzeria Elen: ci vado spesso quando sono a Fregene.