Nell’appalto hanno un ruolo prevalente i grandi progettisti stranieri fra cui Aeroports de Paris International, la spagnola Ineco e l’olandese Naco con l’italiana One Works. Il prescelto avrà 18 mesi per progettare l’ampliamento di Fiumicino. E la realizzazione dei “carotaggi” nei terreni interessati dall’opera hanno spinto i cittadini riuniti nel Comitato FuoriPISTA a chiedere le opinioni ai rappresentati comunali di Fregene e Maccarese circa il progetto e eventualmente quale azione concreta intendono assumere. “Non siamo contrari allo sviluppo aeroportuale – dice il capogruppo Pdl Massimiliano Graux – ma ciò deve essere condiviso con i cittadini rispettando il piano regolatore. Se ciò non avviene è chiaro che da parte nostra c’è grande perplessità. Per questo abbiamo chiesto come amministrazione comunale di incontrare Enac, Enav e Adr, proprio per conoscere il piano. E questo contatto, che dovrà coinvolgere anche associazioni locali e cittadini, ci deve essere perché non si può passare sopra la testa delle gente”. In effetti ADR ancora non ha presentato il piano di sviluppo al comune di Fiumicino nonostante sia l’unico ad avere delle ricadute sul proprio territorio. “Ad oggi non siamo ancora a conoscenza del Piano – fa notare il consigliere comunale Pdl Mario Pascone – e quando qualcuno vorrà presentarcelo saremo lieti di sederci intorno ad un tavolo e per studiarlo e discuterlo. In caso contrario mi opporrò perché nessuno può permettersi di non condividere un progetto passando sopra i cittadini. La tutela dell’ambiente e la salute degli abitanti vengono prima di tutto”. Senza condivisione, dunque, ADR non troverà un terreno fertile, anzi andrà incontro ad una decisa presa di posizione. “L’ampliamento dell’aeroporto mi preoccupa per l’avvicinamento agli abitati di Fregene e Maccarese – sottolinea il consigliere comunale Pdl Claudio Sabatini – E poi per l’impatto ambientale, inquinamento e soprattutto i rumori. Ecco, sul tema dei rumori sarebbe opportuno applicare l’Iresa, tassa in vigore da circa 6 anni che nessuno ha mai pagato se non in qualche caso al Nord. Questa tassa, che dagli aeroporti viene versata ai Comuni limitrofi agli scali tramite le Regioni, è stata istituita per investire sulle insonorizzazioni delle località adiacenti gli aeroporti. Se venisse applicata anche qui i danni sarebbero modesti. Sinceramente non so valutare se l’ampliamento sia necessario o meno, c’è però chi parla di poter raggiungere lo stesso numero di passeggeri previsti con l’adeguamento dell’attuale perimetro. E questa sarebbe la via migliore. Perché poi sarebbe un dispiacere veder devastato un territorio e poi scoprire che bastava potenziare l’esistente. E penso al disagio delle oltre 50 famiglie che saranno espropriate, sono queste le prime che devono essere tutelate. E poi se i 50 milioni di passeggeri previsti servono solo per incrementare il flusso turistico di Roma, allora questa operazione la trovo del tutto inutile”. I terreni interessati appartengono all’azienda agricola Maccarese spa, passata nel 1998 dall’Iri alla famiglia Benetton. Gli stessi Benetton che, attraverso Gemina, controllano Aeroporti di Roma “Fino ad ora nessuno è stato chiaro – tuona il consigliere comunale Pdl Germano Scarabello – neanche la famiglia Benetton che si sta facendo grande sbandierando questa mega opera. E quando sarà comoda dovrà farci sapere quale invasione di passeggeri ci sarà nel 2020 e nel 2040, e soprattutto dove saranno ricollocate tutte quelle famiglie espropriate che hanno lavorato una vita per avere una casa con un pezzo di orto. Se si pensa di costruire nuove palazzine e sbatterli al quarto piano, si sta sbagliando strada. E vogliamo sapere dove verranno ricollocate tutte quelle aziende agricole che portano solo benefici al territorio. Ci dicano quale peso avrà il comune di Fiumicino sulle occupazioni. Se verranno privilegiati i nostri cittadini oppure no. Ci diano delle garanzie circa le misure che saranno adottate per insonorizzare il nostro territorio. E, non ultimo, vogliamo vedere i dati dei malati oncologici, aumentati negli ultimi 20 anni nell’intero Comune, rapportati ad altre località tirreniche ben lontane dal sedime aeroportuale. Senza le necessarie risposte non si va da nessuna parte”.  Il fattore che preoccupa è quindi anche quello di vedere distrutto il mondo dell’agricoltura, da sempre l’icona di Maccarese. “Questo territorio con i suoi 17 mila ettari di terreni agricoli ha un alto valore ambientale, produttivo e culturale che non ha prezzo – dice il consigliere comunale Pd Silvano Zorzi – Abbiamo una realtà agricola affermata che vanta un’invidiabile professionalità acquisita negli anni. Ecco perché sono contrario all’ampliamento. E poi non va dimenticata la problematica dell’inquinamento acustico e quella dell’incremento delle malattie sul nostro territorio. Se però l’attuale scalo risulta insufficiente in prospettiva futura, allora potrebbe essere ripreso il discorso della costruzione dell’aeroporto a Viterbo. In questo modo si rilancerebbe l’occupazione nel viterbese e non si distruggerebbe un territorio prezioso come quello di Maccarese”.