Tutto questo accadeva fuori dal palazzo della Confindustria all’Eur. “Il raddoppio dell’aeroporto significa distruggere oltre 1300 ettari di Agro Romano ricadenti all’interno della Riserva Statale Naturale del Litorale Romano; edificare circa 15 milioni di metri cubi;  espropriare, oltre a 200 civili abitazioni, un numero significativo di piccole e medie aziende agricole produttrici di eccellenze ortofrutticole; aumentare ulteriormente l’inquinamento acustico ed atmosferico – è quanto fa notare il Comitato FuoriPista – Il piano presentato da ADR, quindi Gemina, quindi Benetton, è solo speculazione.  A tutti gli addetti del settore è, del resto, noto che aeroporti europei ed extraeuropei, aventi tre piste come Fiumicino, riescono a soddisfare il transito di milioni di passeggeri: un esempio per tutti è dato dall’aeroporto londinese di Heathrow che gestisce 67.3 milioni di passeggeri con 2 piste ( 98.50% Runway utilisation).  Il Piano ADR è speculazione fondiaria perché la terra che dovrebbe essere espropriata dallo Stato alla Maccarese Spa, quindi Benetton, (che in qualità di impresa agricola usufruirà del beneficio della triplicazione del valore agricolo medio) è stata ceduta dallo stesso Stato allo stesso Benetton nel 1998 (3300 ettari, incluso tutto il borgo vecchio, per circa 93 miliardi). Il Piano ADR è speculazione edilizia perché prevede che su 1300 ettari di nuovo aeroporto, l’8,2% sia destinato a hotel, uffici, centri congressi, negozi, alberghi, business center, etc. Si tratta di 106,6 ha, quindi 1.066.000 mq di nuovo cemento e mattoni (cfr Masterplan ADR). Il Piano ADR è solo speculazione perché promette 12 miliardi di euro d’investimenti ma nel frattempo sospende il completamento del molo “C”, che incrementerà ad ulteriori 5 milioni di transiti la capacità annuale dell’aeroporto, in attesa dell’aumento delle tariffe aeroportuali (tasse che i passeggeri pagano al gestore cioè ADR – oggi 16 euro).  La richiesta di approvazione entro il 31 dicembre 2012 del Contratto di Programma che ADR rivolge al Paese attraverso la presentazione del piano per il raddoppio dell’aeroporto è di fatto una pistola puntata contro gli interessi del Sistema Italia. Il comunicato stampa di ADR infatti minaccia di bloccare l’unica opera attualmente in fase di esecuzione che, ove realizzata, consentirebbe di incrementare la capacità annua dell’aeroporto di Fiumicino di 5 milioni di passeggeri entro il 2016.  Siamo al paradosso. Il Gestore aeroportuale, inadempiente rispetto al pregresso Piano di investimenti 1994-2000 e rispetto ai tempi di realizzazione delle relative infrastrutture, minaccia il Paese di bloccare quanto già promesso nel 1994 se non gli sarà garantito un nuovo extra-gettito in tasse aeroportuali, ciò in cambio di un nuovo mega progetto  da 12 miliardi di euro. Se ADR dispone di questi fondi che li impegni per rendere l’attuale “Leonardo da Vinci” un posto di cui gli Italiani non debbano vergognarsi.  La realtà purtroppo è che ADR, società privata, non investe proprio nulla, ancora una volta sono i cittadini che devono pagare le “innovazioni”, o forse meglio le inefficienze, di ADR nonché contribuire ad appianarne i debiti di Benetton e soci. Senza le nuove tariffe il rischio emarginazione prima e di un default dopo è più che mai concreto per ADR. Anche e soprattutto in considerazione di un debito ereditato dalla gestione Romiti post privatizzazione, che viaggia a quota 1,3 miliardi. Il Governo, invece di valutare se concedere ad ADR l’aumento tariffario dovrebbe valutare se togliere ad ADR la concessione per la gestione dei servizi aeroportuali. Tale gestione ha trascinato l’aeroporto “Leonardo da Vinci”, porta d’ingresso in Italia, alle pessime condizioni in cui versa oggi. L’aeroporto di Fiumicino può e deve essere una grande risorsa da gestire con obiettività e buon senso, tentando di evitare l’ennesimo caso italiano in cui un gruppo imprenditoriale privato viene favorito con finanziamenti pubblici a danno dei diritti fondamentali dei cittadini, in particolare del diritto fondamentale alla salute. Appare addirittura provocatorio il comunicato stampa di ADR laddove dichiara che sarà particolarmente curato l’impatto ambientale ed il rapporto col territorio: “sarà inoltre realizzato un nuovo parco ambientale e un polo formativo archeologico e sportivo” mentre il Piano ADR per il raddoppio prevede la distruzione di 1300 Ha di Riserva Naturale del Litorale Romano ma anche di estirpare da Maccarese la vocazione da sempre agricola del territorio; “le infrastrutture saranno realizzate seguendo i più moderni standard di certificazione ambientale” quando la recente relazione ARPA, in riferimento alla centralina situata presso la scuola di Via Coni Zugna Isola Sacra (FCO04), evidenzia che “è possibile osservare un costante superamento dei limiti della classificazione acustica comunale”e che il recente documento di VIA, redatto dalla stessa ADR per gli interventi su Fiumicino Sud, denuncia che le acque di dilavamento delle piste 1 e 2 “sono direttamente collettate senza alcun previo trattamento nel canale di Coccia di Morto e in quello delle Vergini”.  Sappia ADR che i cittadini del Comune di Fiumicino, e non solo, sono offesi ed umiliati da cotanta arroganza e prepotenza. Ben vengano gli investimenti sul “Leonardo da Vinci” nell’interesse dell’aeroporto, di Roma e di Fiumicino. In particolare e prima di tutto a tutela della salute dei cittadini di Fiumicino. Sarebbe infatti un grave errore sottovalutare o trascurare ancora una volta gli effetti che gli aeroporti provocano sulla salute delle popolazioni circostanti gli aeroporti. Non è necessario richiamare i dati sui danni accertati alla salute delle comunità di Ciampino e Marino, come non è necessario rifarsi ai dati sull’inquinamento atmosferico e relativa valutazione sanitaria dell’Asl di Varese sui decessi per malattie respiratorie nei nove comuni del sedime aeroportuale di Malpensa, per immaginare gli effetti che già oggi l’aeroporto di Fiumicino ripercuote sulle popolazioni circostanti (cfr esposto alla procura). Non può esserci alcun tipo di sviluppo sulla pelle e sulla salute dei cittadini. ADR proceda immediatamente al ripristino della legalità ed alla tutela della salute pubblica attraverso le verifiche e gli interventi previsti dalla normativa in vigore per contenere gli effetti dell’attività aeroportuale.  Per ultima, ma non meno importante, la questione occupazionale: “Il progetto porterà ad avere almeno 30 mila nuovi posti di lavoro nei primi 10 anni e oltre 230 mila nel 2044”, sottolinea Fabrizio Palenzona, presidente della società Aeroporti di Roma (cfr Il Messaggero). In un momento di crisi come quello che vive l’Italia oggi è indecente utilizzare il tema occupazionale come un’esca per ottenere il consenso popolare. ADR promettere 230.000 posti di  lavoro con 100 milioni di passeggeri nel 2044, ciò vorrebbe dire che oggi con circa 35 milioni di passeggeri ADR occupa circa 80.000 persone. Purtroppo la realtà è ben diversa. ADR, come Palenzona sa bene, occupa poche centinaia di persone e molti licenziamenti e cassintegrati.  Il “Leonardo da Vinci” deve diventare un aeroporto più efficiente non più grande, per questo scopo servirebbero quei capitani d’impresa che in altri tempi hanno reso grande l’industria in Italia, purtroppo a Fiumicino sono rimasti solo pirati senza scrupoli che mirano a facili guadagni”.