L’antipasto è servito appena fuori dall’aereo, a Fiumicino, punto di transito per 38 milioni di passeggeri l’anno e dunque snodo impossibile da sottovalutare, anzi da valorizzare ancora e ancora. Lo ha capito, e bene, il vicesindaco con delega al Turismo Mauro Cutrufo che ieri, al «Leonardo da Vinci», ha inaugurato un nuovo Pit, il Punto informativo turistico del Comune. «È molto visibile – ha spiegato – e grazie al suo posizionamento strategico mira a diventare il maggiore della capitale».
Piazzato agli arrivi, tra i moli B e C, impiega personale che parla quattro lingue ed è nato per essere una specie di bussola in grado di fornire informazioni sulle tariffe del trasporto pubblico, sui punti d’interesse e su tutte le bellezze racchiuse attorno ai sette colli. Di più: ne offre un’anteprima visiva e persino calpestabile. Nei suoi 80 metri quadri, di ampio respiro, ci sarà infatti una mappa di Roma sul pavimento e, tutto intorno, vestigia che saranno sostituite a intervalli temporali. E non mancheranno calchi di opere d’arte di pregio per rendere l’atmosfera suggestiva e accogliente.
«L’obiettivo principale del Pit – ha spiegato Cutrufo – è quello di fornire informazioni preziose ai turisti, dipanando eventuali dubbi che dovessero sorgere riguardo, per esempio, il costo dei servizi». Con importanti novità in vista, anche per chetare o meglio prevenire altre ondate di polemiche, magari simili a quelle che sono esplose quest’estate: «A fine ottobre è prevista la presenza di operatori che parlano il giapponese. Ancora oggi è aperta la ferita della truffa avvenuta in un ristorante della capitale ai danni di due turisti del Sol Levante».
Il Pit, peraltro, va visto come un progetto in continua crescita, di prospettiva. Oltre all’aumento delle lingue in cui verrà offerta l’accoglienza, si prevede di allungare gli orari di apertura. E di inserirlo in un sistema di strategie che coinvolgerà l’intero scalo. Non a caso, ieri, Cutrufo ha chiesto di potenziare i collegamenti tra Roma e Fiumicino, alla luce di due elementi inconfutabili: la nascita imminente e la crescita, si spera celere, del secondo polo turistico e il significativo aumento del traffico previsto. Perché, ecco la buona notizia, la ciliegina ferragostana sulla torta, dal punto di vista degli arrivi le cose stanno andando, finalmente, meglio.
Le nubi sono alle spalle, in controtendenza con quanto sta avvenendo nelle altre capitali europee, specie Parigi e Londra che arrancano un bel po’ e fanno registrare, nell’ordine, decrementi pari al 15 e al 12 per cento. A Roma no: il settore alberghiero, che nei primi cinque mesi dell’anno ha visto un lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2008, sta recuperando terreno, mentre non ha mai perso di vista il segno positivo l’accoglienza alternativa che va dai bed and breakfast agli agriturismo, e include pure affittacamere e case vacanze. Soluzioni più economiche ed elastiche, modelli già diffusi all’estero che, con i tempi giusti, si stanno imponendo pure da noi.
«Se è vero – ha aggiunto il vicesindaco – che a gennaio, con un -10 per cento e a febbraio, con un -9 per cento, abbiamo registrato nel settore alberghiero un andamento in negativo per quel che riguarda gli arrivi, ora stiamo andando verso il positivo. Un recupero, quindi, che ci fa sperare di raggiungere il pareggio con il 2008 entro la fine del 2009». Non è certo un boom, è vero, ma con l’aria che tira c’è solo da sfoderare un sorriso e tirare un bel sospiro di sollievo. «Con il -4 per cento registrato fino a giugno e considerando il momento di grande crisi internazionale che si sta vivendo, possiamo dire che ce la stiamo cavando bene». Grazie, dicevamo, al contributo non trascurabile che arriva pure dall’offerta cosiddetta alternativa: «I bed and breakfast , gli affittacamere e gli agriturismo stanno facendo registrare un +2 per cento. Le case vacanze, il cosiddetto “sistema religioso”, è abbondantemente sopra il 3 per cento».
Insomma i turisti stanno tornando. E a Fiumicino, da oggi in poi, verranno accolti ancora meglio. Chissà se magari, complice quella famosa buona impressione, decideranno pure di tornare. Non sarebbe male". (Marco Morello, Il Giornale.it)