Raccolti 60 quintali di rifiuti, 70 metri cubi di materiali abbandonati, bottiglie, carta, rami, carcasse di apparecchi in disuso, gomme, per un totale di 60 quintali di materiali abbandonati, è davvero immensa la mole di rifiuti raccolta dai volontari di Legambiente sulle spiagge di Coccia di Morto e presso la foce dell’Arrone, grazie alla collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Fiumicino (Rm), della cooperativa Formiche Verdi e della Protezione Civile. Oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, 50 studenti dell’ITC “Baffi” di Fiumicino hanno concluso i lavori, dopo due settimane, delle “Giornate Ecologiche: Spiagge insieme”, l’intervento straordinario di pulizia voluto dopo la piena del Tevere dello scorso dicembre. Un intervento lungo e difficile, vista la delicatezza dell’area interessata, che ha richiesto la rimozione dei rifiuti a mano, con tecniche che garantissero il massimo rispetto per il delicato ecosistema delle dune protette.“Oggi le splendide spiagge della Riserva Statale del Litorale romano sono pulite, è un bel risultato in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente –ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Abbiamo raccolto in queste settimane oltre 70 metri cubi di rifiuti di tutti i generi, con 300 chili di plastica, depositati dalla piena straordinaria del Tevere del Dicembre scorso, ma anche accumulati nel tempo per l’incuria. Bisogna dare continuità a questi interventi, al mare del Lazio serve un’attenzione costante, più tutela soprattutto, meno cemento e recinzioni e maggiori spazi liberi per i cittadini ed i turisti. L’occasione può essere data proprio da aree come quelle della Riserva del Litorale, un valore inestimabile per il territorio, assolutamente intoccabile, che va preservato da qualsiasi speculazione. E’ un peccato che nel Comune di Roma non si sia riusciti a realizzare un’iniziativa simile e che nella pulizia, dopo l’iniziale contatto, non siano state coinvolte le associazioni ed i cittadini: d’altronde molte delle aree individuate risultano già occupate in modo abusivo o sono in fase di assegnazione a diversi soggetti rendendo impossibile qualsiasi intervento. Dopo questa pulizia straordinaria, per il Tevere e l’Aniene servirebbe un’azione più convinta, che passi dalla depurazione delle acque e arrivi fino alla costituzione del parco del Tevere. Anche sul fronte del rischio alluvioni e frane, dopo la piena, va rilanciata l’attuazione dei piani di bacino, che spesso realizzati in modo attento e interessante, rischiano di rimanere nei cassetti per mancanza di finanziamenti.”