Di fronte a eventi climatici violenti c’è sempre un elemento di imponderabilità con cui fare i conti, ma per una zona come questa dove, nonostante tutto, rimane ancora  un ricco patrimonio arboreo, la prevenzione rimane l’elemento essenziale per la sicurezza. Per quanto compete al Comune, dopo lo stillicidio di crolli avvenuti nella pineta monumentale, gli scarsi danni registrati in quest’ultima occasione possono essere attribuiti all’efficacia dei lavori di messa in sicurezza ordinati dell’assessorato all’Ambiente negli scorsi mesi (oltre a quelli dettati dall’emergenza, però, la pineta richiede ancora molti lavori, in particolare nella zona libera per i cani e in quella non recintata). Diverso il discorso per i molti alberi secolari la cui manutenzione rimane a carico delle società convenzionate. Qui gli esempi di esemplari a rischio è lungo. Eccone due: proprio a pochi metri dal pino rimasto spezzato due giorni fa su viale della Pineta (caduto per fortuna parallelo alla strada) sulla carreggiata stradale pende da un altro pino un grande ramo secco decisamente pericoloso. Altro punto a forte rischio è su via Portovenere, di fronte alla pineta monumentale. Anche qui a pochi metri da un altro grande pino crollato nei mesi scorsi, due altri esemplari – uno già completamente secco, l’altro a buon punto – rimangono in piedi con grave pericolo per chi vi transita. Due casi dove di imponderabile non c’è nulla, ma solo la certezza del rischio.