Con il 2-2 al Paglialunga, dopo lo 0-0 in Sardegna, passa il Latte Dolce, squadra di Sassari. La partita si era messa subito male, dopo un rigore non dato ai biancorossi, il Latte Dolce passa al 3’ con Mura. Ma i ragazzi di mister Vigna prendono in mano il pallino del gioco e reagiscono. Infatti al 20’ arriva il pareggio di testa di capitan Riccardo Cardinali, uno dei migliori in campo e al 26’ è Garat a portare in vantaggio i biancorossi. Nel secondo tempo il Fregene controlla bene la partita, la squadra è lucida e compatta. Al 92’ in contropiede Garat fallisce di un niente il 3-1, sugli spalti si ha l’illusione ottica del gol. A quel punto mancavano ancora tre minuti e il Fregene stava controllando al meglio la partita, tanto che anche un il nutrito gruppo di ultrà biancorossi erano pronti a festeggiare. Ma quando sembrava finita, arriva la beffa finale. A venti secondi dal triplice fischio il Latte Dolce trova il pareggio e la qualificazione grazie al gol del capitano Delizos. A fine match esplode la festa ospite e il Fregene protesta contro la terna arbitrale. E nel frattempo i circa 800 spettatori presenti al Paglialunga, fatta eccezione i sostenitori sardi, si ammutoliscono. Cala il gelo. Qualcuno, incredulo, si mette le mani nei capelli e resta a fissare il campo per qualche minuto, negli spogliatoi intanto si vivono attimi di tensione. “È dura uscire così, ma va accettato – dice il presidente Davide Ciaccia – Arbitraggio poco lucido, anche nell’episodio del pareggio al 94′. Ci è stato negato un rigore clamoroso su Garat, che ci avrebbe consentito di passare il turno. Ma dobbiamo accettare il risultato. Anche se eravamo noi a meritare di passare il turno. Ringrazio anche i nostri tifosi, che hanno riempito la tribuna del Paglialunga. Certo, è difficile dire molto in questi momenti. Ora pensiamo a come ripartire”. “Scandaloso questo arbitro, non voglio più fare calcio di fronte a situazioni come queste – aggiunge il direttore generale Massimo Corinaldesi – Ti viene proprio la voglia di mollare tutto. Al 49′ del secondo tempo una punizione inventata, da cui è arrivato il gol del pareggio sardo. La delusione e l’amarezza ci stringe alla gola, qui oggi è stata commessa una grave ingiustizia sportiva”.