“Solo quando imbocco l’autostrada per Civitavecchia mi accorgo di essere nel mezzo di un temporale incredibile che viene dal mare – dice ancora scosso Lorenzo – Pioggia violenta, lampi che mani mano diventano fulmini che sembrano cadere nella mia macchina, grandine come non avevo mai visto, quasi non vedo la strada ma so che fermarmi sarebbe peggio. Cammino a velocità ridottissima con mia moglie accanto, che si raccomanda a tutti i Santi conosciuti e non, mentre io cerco di sintonizzare la radio su un po’ di musica per cercare di mantenere la calma accendendo tutti i lampeggianti della vettura. Per la prima volta saluto con gioia la colonnina dell’autovelox che mi dice che sono quasi salvo. Saluto il casellante mentre sta quasi smettendo. Ora ho voglia di una birra per festeggiare la quiete dopo la tempesta…”