Il parere del Ministero dell’Ambiente, sollecitato da interrogazioni parlamentari, ha chiarito che “qualsivoglia intervento in aree 1 e 2 della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano erano e sono necessarie specifiche autorizzazioni da parte dell’Ente Gestore”. Lo sostiene il Comitato FuoriPista che in questo comunicato riassume tutta la vicenda: 

“Sulla faccenda delle trivellazioni a Maccarese fatte all’interno della Riserva e a nord del sedime aeroportuale per conto di Aeroporti di Roma, è intervenuto direttamente il Ministero dell’Ambiente dando ragione a chi, come i cittadini riuniti nel Comitato FuoriPISTA, ha sempre sostenuto che tali interventi fossero in palese violazione degli art. 7 e 8 del Decreto istitutivo della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. Ma ricapitoliamo brevemente i punti salienti della faccenda. Malgrado le molteplici sollecitazioni del Comitato FuoriPISTA, e a fronte di un esposto che denunciava le trivellazioni in atto fin dal 8 novembre, il Comune di Fiumicino, nelle sue vesti di Ente gestore della Riserva non è intervenuto immediatamente per bloccare le trivellazioni e i sondaggi. Il Sindaco – come ha pubblicamente dichiarato nel Consiglio Comunale del 18 novembre scorso – ha invece percorso un’altra strada: quella di chiedere alla stessa Società Aeroporti di Roma che tipo di lavori si stessero eseguendo (generiche indagini geodiagnostiche che nulla hanno a che vedere con la IV Pista e il raddoppio

dell’aeroporto!) e di fidarsi, almeno in prima istanza, del parere espresso dallo studio legale di quest’ultima (che negava la necessità di qualsivoglia autorizzazione). Praticamente è stato come chiedere all’oste se il vino fosse buono. Il Presidente della Riserva, interpellato dal Comune per maggiori delucidazioni, ha invece risposto che trivellazione e sondaggi necessitano delle dovute autorizzazione ed inoltre ha ricordato che: “come è noto a codesto Comune Città di Fiumicino questa Commissione nella seduta del 29 ottobre 2014 ha esaminato un progetto per la ricerca di risorse geotermiche in aree interne alla Riserva, tramite sondaggi e trivellazioni, esprimendo parere negativo su tale intervento”. 

Dal che, tra l’altro, si deduce che il Comune già sapeva che per eseguire i lavori di trivellazione e sondaggio nelle aree della Riserva erano necessario le relative autorizzazioni. Infine, è arrivata la lettera del Ministero dell’Ambiente, che si è mosso su sollecitazione di un’interrogazione presentata dal Senatore Cervellini di SEL (mentre altre interrogazioni a firma dei Parlamentari Daga, Vignaroli e Segoni del M5S sono state presentate anche alla Camera dei Deputati e del Consigliere Porrello sempre del M5S alla Regione Lazio). Nella sua lettera il Ministero ha espressamente intimato al Comune di Fiumicino che “ove fosse confermata l’assenza del parere e del titolo autorizzativo previsti (…) dovrà procedere all’assunzione delle dovute determinazioni …”. 

Fuori dal burocratese, significa che per effettuare qualsivoglia intervento in aree 1 e 2 della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano erano e sono necessarie specifiche autorizzazioni da parte dell’Ente Gestore (il Comune stesso) e la Commissione di Riserva, su istruttoria predisposta dal Comune. L’esito di questa vicenda è indubbiamente una vittoria per tutti i cittadini che si battono contro il raddoppio dell’aeroporto, per la difesa del territorio, dell’ambiente, per una economia agroalimentare, per un turismo di qualità, in un ambito di legalità. Bisogna infatti che sia chiaro chi, in questa vicenda, si muove sul terreno della legalità e del rispetto delle leggi e di chi invece sembra voler percorrere altre vie. Ora, nella convinzione che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, ci aspettiamo e chiediamo che – oltre alla sospensione di qualsiasi attività geognostica eventualmente ancora in atto senza le dovute autorizzazioni – i terreni sui quali questi interventi sono stati effettuati – come di prassi – vengano posti sotto sequestro , inoltre, che venga immediatamente ripristinata la situazione precedente, eliminando anche i pozzetti e i picchetti che sono stati lasciati sul terreno e, infine, che vengano comminate le dovute sanzioni nei confronti della società che ha effettuato le rilevazioni senza i permessi necessari.

Comitato FuoriPista
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