Persino i carabinieri, incaricati di svolgere le indagini, sono rimasti impressionati. Il cortometraggio, destinato a segnare un punto di svolta negli annuari del crimine locale, inizia intorno all’una di notte. Un membro del <<reparto>> con un bastone fa ruotare le due telecamere esterne del centro Tim che si trova all’inizio della strada principale di Fregene, viale Castellammare. Passa una mezz’ora ed entra in azione un’altra <<cellula>>, con picconi e piedi di porco viene forzata l’inferriata che resta accostata. Poi è la volta della saracinesca interna, tagliata e pronta per l’apertura. Sono passate da poco le 3.00 quando le telecamere inquadrano 9 persone davanti all’ingresso, ma c’è anche un palo esterno. Si buttano sull’inferriata che cede in pochi istanti, aprono la saracinesca: hanno il via libera. Alle 3.16 il commando entra, ognuno ha un borsone per la refurtuva. Suona l’allarme, collegato con la vigilanza e la casa del titolare, ma nessuno perde la calma, tutti  continuano a muoversi con freddezza. In 2 minuti e mezzo svuotano il negozio e spariscono nel nulla, portandosi via 150 telefonini, computer, televisioni, dalle prime stime un bottino sopra i 50 mila euro. Il primo ad arrivare sulla <<scena>> alle 3.20 è Franco Travaglini, titolare del centro Tim e presidente della Pro Loco. <<L’istituto di vigilanza aveva due volanti, tutte e due a Maccarese – commenta sfiduciato – è la ventesima volta da quando ho aperto 10 anni fa che i ladri ci fanno visita ma non avevo mai visto una cosa del genere. E’ una escalation preoccupante, non si tratta più di qualche sbandato ma di gruppi ultra organizzati. Questi fanno veramente paura e si muovono anche per colpi modesti. Se non mettiamo le forze dell’ordine nelle condizioni di poter fare prevenzione e non gli aumentiamo gli organici, è finita. Finora quella della sicurezza è stata una battaglia, ora sembra diventare una guerra. Che al momento non siamo in grado nemmeno di combattere>>.