Sono continue le segnalazioni di gatti scomparsi. Di tutte le razze e età. Non lasciano tracce e da nessuna parte se ne trovano i resti.
Un fenomeno anomalo mai verificatosi prima in questa misura e che ha raggiunto una dimensione preoccupante.
“Confermo – dice Emiliano Cogato di Flora & Fauna – Sono tante le segnalazioni di gatti scomparsi che stiamo ricevendo, in particolari di quelli sopra i due anni. La mia idea è che una buona parte di quelli che spariscono vengano mangiati. Infatti parlando con diversi amici stranieri mi è stato  confermato che per gli immigrati di alcuni paesi è normale mangiare i gatti”. 
Sarà un caso ma le zone dove sono più frequenti le improvvise sparizioni sono quelle vicine al bosco dove, specie d’estate, si accampano immigrati senza fissa dimora.
“Sono diverse le ipotesi che portano alla sparizione dei nostri amici pelosi – spiega Riccardo Di Giuseppe, Naturalista e responsabile Oasi Wwf – Alcuni di questi animali vengono rubati, ma la cosa più agghiacciante è che molti altri vengono uccisi e mangiati. Spesso i gatti definiti “di razza pregiata” vengono rapiti per farli riprodurre: tra loro a farla da padrone sono le razze classiche, quali Persiani e Siamesi. Molti altri invece sono quelli uccisi: alcuni durante le battute di caccia perché scambiati per selvaggina, altri per diventare cibo da tavola di persone senza scrupoli, e altri ancora, specialmente se di colore nero, perché utilizzati nei riti satanici o perché considerati portatori di mala sorte. È auspicabile che il prima possibile qualcuno inizi ad indagare su questo problema e si porti avanti una politica di tutela verso questi felini; si ricorda inoltre che il maltrattamento e l’uccisione di animali da affezione è un atto disumano e illegale che può essere punito con la reclusione. Ora la cosa certa da fare è una sola: vigiliamo attentamente sui nostri amici felini”.