È quanto emerge dai dati del gruppo di Climatologia Storica dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (Isac) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Bologna. ”Mesi di gennaio piu’ piovosi di questo sono concentrati agli inizi del diciannovesimo secolo, con il 1800 al primo posto” spiega Teresa Nanni, responsabile del gruppo di Climatologia Storica dell’Isac-Cnr di Bologna, secondo la quale, nella classifica degli ultimi 208 anni per trovare un dato piu’ vicino a noi occorre arrivare all’11/o posto del 1978 ”con l’89% di piovosita’ superiore alla media climatologica”. Per arrivare al ‘900 bisogna scorrere l’elenco proprio ‘fino al 17/o posto – aggiunge Nanni – dove si trovano a pari merito il 1972 (oltre a 1871 e 1897) e il gennaio 2009, segnando un livello di piovosita’ superiore alla media climatologica del 77%. Piu’ vicino a noi il 2001, che e’ 26/o in classifica, con una piovosita’ superiore alla media del 60%”.
Stando ai dati elaborati dall’Isac-Cnr di Bologna inoltre, l’ autunno-inverno 2008-2009 e’ all’insegna delle piogge in generale. Quest’ultimo mese di gennaio infatti segue altri due mesi che hanno segnato record di piogge. ”Novembre e’ stato un mese eccezionale sul fronte delle precipitazioni – aggiunge l’esperta – con il 67% di piovosita’ superiore alla media climatologica, si piazza al 21/o posto negli ultimi due secoli, mentre dicembre e’ addirittura al sesto posto, con un’anomalia del 120% di piovosita’ in piu’ rispetto alla media climatologica 1961-1990”. Nessun dato da far gridare all’allarme freddo poi, a dicembre come a gennaio. ”Il Nord Ovest a gennaio risulta leggermente sotto la media, tra 0 e 1 grado – afferma Michele Brunetti, dell’Isac-Cnr – ma a livello nazionale le temperature registrate segnano un valore poco al di sopra della media climatologica del periodo, piazzandosi solo al 43/o posto fra i piu’ caldi dal 1800 ad oggi. Anche dicembre non si e’ distinto per anomalie rilevanti, collocandosi al 58/o posto della classifica dei mesi di dicembre degli ultimi due secoli”.
E, a proposito di temperature, secondo la previsione di Reindert Haarsma con altri ricercatori del Royal Netherlands Meteorological Institute, contenuta in uno studio pubblicato sulle Geophysical research letters, fra un secolo Italia e Spagna saranno calde come ”fornaci”, con estati molto secche, mentre gli abitanti dell’Europa centrale e nord-occidentale sperimenteranno il caldo del Mediterraneo. In particolare, secondo questo studio, le temperature estive nell’Europa meridionale saranno sempre piu’ alte, crescendo di 2-3 gradi rispetto a quelle di oggi, e la mancanza di pioggia prosciughera’ il terreno. (ANSA).