Il presidente del consiglio comunale e il consigliere del Pdl propongono l’immediata rinuncia alle indennità per gli amministratori pubblici. “In un momento di crisi generalizzato come quello che i cittadini stanno vivendo sulla propria pelle, ogni azione programmata per il contenimento della spesa e dei costi della politica, senza poi di contro ci siano provvedimenti concreti per attuarli, rischiano di essere percepiti come sterili slogan o peggio provocazioni – affermano entrambi in un comunicato congiunto – minando così quella coesione nazionale più volte auspicata dal Presidente della Repubblica, che in un periodo come questo può risultare fondamentale per superare il guado della grande depressione. Riteniamo doveroso che siano per primi gli amministratori, che per motivi professionali o pensionistici percepiscono un salario, a dare un esempio concreto di austerity rinunciando totalmente alla propria indennità e devolvendola alle tante associazioni no profit che operano sul nostro territorio. Il volontariato e più in generale il terzo settore possono rappresentare un’ancora di salvezza per il futuro, aiutando gli enti locali e i cittadini a risentire in maniera meno traumatica dei tagli che inevitabilmente il contenimento della spesa e il risanamento del nostro debito pubblico porteranno a dover intraprendere”.