“Non è riuscito a ottenere nemmeno la classica rassicurazione di ‘routine’. Niente di niente. Un buco nell’acqua – tuona Gonnelli – Un fallimento bello e buono per chi in campagna elettorale si stracciava le vesti, parlando di criminalità dilagante ed esiguo numero di forze dell’ordine, ergendosi a salvatore della patria. È stato votato. Ora è sindaco. Cos’è cambiato? Nulla. Anzi, la situazione è pure peggiorata. La microcriminalità dilaga, i furti sono in costante crescita, la prostituzione è un fenomeno che non accenna a diminuire e le forze dell’ordine sono diminuite per la decisione di bloccare il bando per l’assunzione di nuovi agenti di polizia locale. Ma nessuno della maggioranza sembra accorgersene. Nessuna parla più. La sintesi? Dopo appena quattro mesi Montino torna a casa con la coda tra le gambe, sconfessando tutti gli impegni presi in campagna elettorale. La sicurezza è stata affidata a un manipolo di volontari, vedi i casi di Maccarese e Aranova, mentre le nostre forze sono state lasciate in balìa di loro stesse. Siamo in piena emergenza rifiuti, senza che ci sia uno straccio di piano e un alcun progetto per arginare questa situazione. Le cinquemila assunzioni promesse per combattere la disoccupazione sono diventate una decina e hanno premiato amici e parenti di candidati ed ex candidati. Un bel risultato. A questo punto, visto che il segnale lanciato sulla sicurezza è il fai da te, ci attrezzeremo anche a Fiumicino. Non ci vergognammo a istituire delle ronde cittadine per arginare la microcriminalità. Non ci vergogneremo nemmeno questa volta a rispolverare le passeggiate per la legalità. Di fronte ai fallimenti della sinistra bisognerà rimboccarsi le maniche e fare da soli”.