Questa mattina nel “blog delle stelle” www.beppegrillo.it in primo piano è stato pubblicato il post dal titolo “Nel Lazio il #Partito di Suburra” in cu si attacca il sindaco Montino e il Pd regionale. Ecco il contenuto del post:

“Su alcuni organi di stampa leggiamo che il sindaco Pd di Fiumicino, Esterino Montino, avrebbe ceduto in gestione dei locali di sua proprietà alla famiglia Casamonica, avvalendosi peraltro di un avvocato, tale signor Capoccia, arrestato nei mesi scorsi e in passato consulente del Comune di Roma durante le amministrazioni Veltroni, Alemanno e Marino, in piena Mafia Capitale.
Ora, non possiamo esprimerci sui profili giuridici del caso perché non spetta a noi farlo ma alla magistratura, rileviamo tuttavia una evidente questione di opportunità politica. Tra tutte le persone a cui poteva dare in gestione (nemmeno in affitto, ma in gestione!) i suoi locali, Montino sceglie proprio i Casamonica? Francamente, il fatto è scioccante e getta ombre su tutto il Pd Lazio, di cui Montino in Regione è “illustre” esponente (già vicepresidente nel Lazio con Marrazzo).
A questo punto, immaginiamo che qualcuno debba chiarire, non solo nelle sedi opportune, ma anche ai cittadini. Montino in primis e i vertici del Pd poi. Se un politico amministra i propri affari personali relazionandosi con dei famigerati delinquenti, allora è lecito avere il sospetto che faccia lo stesso con la cosa pubblica. Giudicheranno i cittadini, lasciateci però dire che guardando ai fatti riportati, il Pd Lazio sembra sempre di più il Partito di Suburra!”.

Ieri con una lettera inviata al direttore de Il Tempo Montino era di nuovo intervenuto sulla situazione. Questo il testo della lettera:

Montino: “inaccettabile, oltre ai danni la beffa”
Egregio Direttore, le scrivo in merito alla vicenda legata all’affitto di un locale di cui sono amministratore a Testaccío e, in particolare, ai due articoli del Tempo riportati in prima pagina nazionale sul procedimento di sfratto esecutivo durato oltre un anno e mezzo e conclusosi con l’intervento dell’Ufficiale giudiziario. Una storia che ‘coinvolge anche mio figlio, trovatosi improvvisamente e, lo sottolineo, in modo del tutto inaspettato, ad avere a che fare con uno della famiglia Casamonica e non, come sarebbe dovuto accadere, con il titolare del regolare contratto d’affitto, tale Domenico Bevilacqua che, evidentemente, operava come prestanome. Quanto avvenuto avrebbe suggerito una certa prudenza nel trattare un tema che riguarda un ragazzo che all’epoca aveva 27 anni e che è stato oggetto di minacce e intimidazioni che certo non arrivavano da persone qualunque. Ricordo ancora lo spavento e la preoccupazione di mio figlio ritrovatosi, suo malgrado, ad avere a che fare con personaggi legati a una famiglia che, proprio in quel periodo, era salita ancora di più agli onori delle cronache per le polemiche uscite su tutti i giornali dopo i funerali sfarzosi di un loro esponente celebrati a Roma. E non le nascondo che la mia ferma decisione di interrompere qualsiasi rapporto con questi individui, condivisa da mio figlio, il clima intimidatorio che ne è seguito, gli atti vandalici all’interno del locale siano stati motivi di grande apprensione per tutti noi. Un timore che si è ripresentato dopo gli articoli comparsi su queste pagine. Come padre avrei evitato la risonanza mediatica che questi fatti stanno avendo. Ed è inutile che le spieghi gli evidenti motivi alla base di questo ragionamento. Come lei certamente saprà nessun affitto si può interrompere all’improvviso, tantomeno per un qualsiasi cognome che neanche compare nel contratto. Occorre dimostrare che questo contratto non venga più onorato. Non ci siamo piegati alle prepotenze e ci siamo pazientemente affidati alle leggi, a un iter durato due anni che giustificasse il provvedimento di sfratto, che dimostrasse i mancati pagamenti e, nel caso specifico, anche quelli sotto forma di assegni in protesto. Come politico mi sarei aspettato venisse sottolineato il fatto che non sono scesa a compromessi, tantomeno con chi si muove al di fuori della legalità e nonostante minacciato negli affetti più cari. Che ho avuto danni morali e materiali da tutta questa vicenda visto che dal secondo mese di affitto in poi non abbiamo mai ricevuto un euro di quanto dovuto e abbiamo subito danneggiamenti e furti nel locale. Che abbiamo pazientemente atteso due anni per rientrare in possesso del nostro bene. Non posso accettare che, oltre ai danni ricevuti, ora sia costretto a subire la beffa di una ricostruzione giornalistica che mi vede colluso. La verità è una sola: Montino non è sceso a patti con nessuno. Non so se altri avrebbero fatto lo stesso con determinazione e senza paura dei rischi connessi”.

Il Sindaco di Fiumicino Esterino Montino