Era il 21 dicembre 1956. Esattamente 60 anni fa veniva inaugurato il cavalcavia presso la stazione ferroviaria di Maccarese. Un articolo su “Il Messaggero” il giorno dopo esordiva così: “È stato aperto al traffico tra Roma e Fregene un cavalcavia che può essere considerato quanto di più perfetto sia stato realizzato in Italia per l’organizzazione del traffico motorizzato di un nodo stradale a tre vie”.

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Ebbene sì, perché per noi oggi è un’infrastruttura quasi data per scontata, che sta lì da sempre ad agevolare il traffico verso il mare che soprattutto in estate diventa imponente. Ma allora quell’opera ingegneristica all’avanguardia eliminava il congestionato passaggio a livello che si trovava all’incrocio tra viale Tre Denari, viale Castel San Giorgio e via della Muratella, proprio accanto al chioschetto di Concettina, dove erano avvenuti anche diversi incidenti.
Il cavalcavia risolveva anzitutto il traffico stradale causato dalle continue chiusure per il passaggio dei treni, che provocava soprattutto in estate lunghe code in auto per chi era diretto al mare di Fregene. Nell’era in cui non esisteva ancora né l’Autostrada del Sole, né la Roma-Civitavecchia, il cavalcavia agevolava anche il traffico degli autotreni per il trasporto merci destinato al Sud che lasciavano la via Aurelia e si immettevano sulla Muratella per raggiungere il GRA e poi procedere verso il Meridione sulle altre consolari. L’opera rappresentava allora un vero e proprio gioiello di ingegneria civile: un enorme ponte in cemento armato sopra la ferrovia con tre rampe di accesso di 11 metri di sede.
Il cavalcavia costò complessivamente 310 milioni di lire e fu realizzato dall’Ufficio nuove costruzioni ferroviarie del Ministero dei Lavori Pubblici. Il taglio inaugurale del nastro avvenne alla presenza del dott. Greco presidente del Consiglio Superiore, dell’ing. Bianchi capo di Gabinetto dell’allora ministro Romita, dell’ing. Farina assessore al Traffico in rappresentanza del sindaco e vari funzionari ministeriali e comunali. Non poteva mancare anche la benedizione della Chiesa, a rappresentarla S.E. Card. Tisserant, accompagnato dal vescovo Mons. Villa e da Don Cesare.
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Tuttora, una piccola targa marmorea posta sul parapetto vicino alla rotatoria, ricorda l’evento inaugurale del 1956. E dopo la cerimonia in loco, tutti a festeggiare a Fregene, nella prestigiosa Villa dei Pini, dove nel divertente menu a tema troviamo:  “Lasagne del casellante, omaggio dei Tirreno con patatine a vapore, pollardine di Maccarese con insalatina ortolana e dolce Freccia del sud come dessert”.

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Elisabetta Marini