Il nuovo dispositivo avrà una potenzialità di 999 kw/h per una produzione annua di ben 8 milioni di kw, contro i 625 kw/h e i 4.5 milioni di kw del primo. Alla fine, sommando le due produzioni di energia, si arriverà a ben 12,5 milioni di kw l’anno, l’equivalente di una media centrale elettrica, tutto ottenuta dalla combinazione tra liquami bovini e foraggi conservati, gli “insilati”. Il nuovo impianto, pronto tra dieci mesi, verrà realizzato dalla Schmack, la stessa società che ha costruito il primo.
Il miracolo del biogas che permette la conversione dei liquami delle aziende zootecniche – e Maccarese è una delle più grandi in Italia – e degli insilati in energia elettrica immessa nella rete Enel. Con profitto per l’azienda e  benefici per l’ambiente, visto che lo smaltimento dei liquami bovini non è un problema da poco. Qualche numero per dare le dimensioni del fenomeno: il nuovo digestore utilizzerà ogni anno 13.000 tonnellate di insilati, 10.950 di liquame e 7.300 di letame, tutti distribuiti come ammendante sui terreni agricoli.
Il biogas 2 avrà un’altra particolarità, viste le sue dimensioni potrà ospitare le deiezioni bovine delle altre società zootecniche del territorio. “La nostra azienda provvederà a raccogliere con autobotti il liquame prodotto dalle altre stalle – spiega Silvio Salera, amministratore delegato della Maccarese spa – il digestato verrà sparso sui nostri campi, una procedura che consentirà alle aziende di trovare una soluzione allo smaltimento dei liquami e a quelli di inquinamento. Investiremo oltre 4,5 milioni di euro, tutti a nostre spese, in un periodo di crisi e con poche certezze sullo sviluppo, partiamo con speranza verso questa nuova avventura”.