Monumenti megalitici, risalenti a 4 mila anni fa, ci parlano delle già elaborate conoscenze di astronomia pratica delle prime civiltà e dell’intreccio del mondo interiore dell’uomo con l’universo che ha generato interpretazioni mitiche e religiose delle stelle. Da qui nacquero i diversi studi sul cielo: l’astronomia (dal greco “studio delle stelle”) che guarda la perfezione matematica del movimento delle stelle e la loro essenza, e l’astrologia (dal greco “discorso delle stelle”), che afferma che la posizione dei corpi celesti del sistema solare sia in grado di fare previsioni sul futuro e di influenzare gli eventi, i comportamenti e la personalità dell’uomo. Anche sulla persona più evoluta dei nostri tempi, in questo mondo ormai quasi completamente artificiale, il cielo esercita ancora un fascino strano, un oscuro richiamo ed è questo il sottile legame che ci unisce ai popoli antichi, al Tempio del Sole di Stonehenge, ai vari simboli astronomici sparsi in tutto il mondo. Sulla volta stellata vengono proiettate le storie degli dei, i miti della saggezza popolare, le angosce dei deboli e dei potenti. Le costellazioni raccontano l’immaginario di un tempo antico e si sta lì nel buio, con il naso all’insù, a cercare di unire punti luminosi per percepire una strana figura geometrica. Saper fantasticare, ritrovare il gusto della storia mitologica, guidati da pochi segni nel silenzio della notte è meno futile di  quanto possa sembrare. Anzi, ci aiuta a non perdere del tutto una parte della nostra umanità, della nostra fantasia che, purtroppo, la civiltà delle macchine sta lentamente spegnendo. La serata astronomica di domenica 4 settembre, organizzata dall’associazione “ Natura 2000” in collaborazione con lo stabilimento balneare “Il Lido” sarà una replica, richiesta da molti, della serata avvenuta il 28 luglio scorso. Si inizierà con un buffet freddo (facoltativo), nell’attesa dell’oscurarsi del cielo, per proseguire con una breve introduzione davanti ad uno schermo con filmati e slides illustrate dall’astronomo. Ci si trasferirà, poi, sulla spiaggia, nel luogo prescelto dove  sarà possibile osservare i crateri della luna al suo primo quarto. Giove con le sue lune e la sua atmosfera rossastra, le stelle doppie, gli ammassi di stelle e la galassia di Andromeda. Infine l’astronomo guiderà le persone presenti in un “viaggio tra le costellazioni”, con l’ausilio di un puntatore luminoso, affascinando tutti con la loro mitica storia. A fine serata sarà difficile staccarsi dal guardare ancora quella cupola notturna che all’arrivo era cosparsa in modo casuale di anonimi punti luminosi ed ora invece è piena di figure, di storie, di sogni e di fantasie. Una volta identificata, sarete in grado di riconoscere la stessa costellazione in qualsiasi punto del cielo si trovi e, con il passare del tempo, essa diverrà parte del paesaggio e dei vostri ricordi. Ma soprattutto sarà emozionante ritrovarla quando, trascorso un anno, tornerà a risplendere allo stesso posto nel cielo. (di Anna Consoli Scudo per Natura2000).