L’occasione per conoscerlo meglio è offerta dall’ultimo episodio, la storia a lieto fine di un piccolo di gufo comune ritrovato a fine maggio da un contadino a Maccarese. A raccontarcela è Sabrina Calandra, presidente della Arf, associazione a carattere regionale particolarmente attiva nella provincia di Roma: “Se siamo riusciti ad attivarci sul territorio di Fiumicino è solo grazie alla disponibilità e alla professionalità dimostrate dalle Farmacie comunali – premette – a loro spetta un ruolo determinante. Come in quest’ultimo caso, infatti, i privati, come le forze dell’ordine e la stessa Forestale con cui collaboriamo attivamente, hanno la possibilità di rivolgersi al personale delle Farmacie per gli animali trovati, feriti o perduti. In questo modo, grazie al corso di primo soccorso che hanno sostenuto e alla fiducia che esiste tra farmacista e cliente, possiamo ricevere subito delle informazioni fondamentali per attivarci al meglio. Prima sulle reali condizioni dell’animale, cosa che ci permette di allertare immediatamente sul da farsi i veterinari che collaborano gratuitamente con l’associazione, poi sul luogo dove è avvenuto il ritrovamento. Un aspetto, quest’ultimo, particolarmente importante perché non è raro che animali creduti perduti in realtà non lo siano – rivela la Calandra – come succede con i gufi comuni e, in generale, con tutti i rapaci notturni, il cui svezzamento avviene a terra fino ad un anno di età. Così, quando si vedono questi batuffoli di pelo sul prato sarebbe cosa saggia lasciarli tranquilli, cosa che invece spesso, per buona fede, non succede. A quel punto, saputo il luogo del ritrovamento, è necessario riportare rapidamente l’animale nello stesso punto, in modo che i genitori lo ritrovino quanto prima. Purtroppo, in quest’ultimo caso, dato che non era stato possibile sapere il luogo esatto visto che l’animale era passato di mano diverse volte prima di arrivare alla Farmacia, l’unica alternativa è stata portarlo in un centro di recupero vicino al lago di Nemi. Sebbene si tratti di centri specializzati, il recupero dei rapaci è sempre molto complicato perché solo i genitori possono insegnare ai piccoli l’istinto alla caccia, la fortuna però ha voluto che nella zona avesse nidificato una coppia con dei piccoli della stessa età di quello ritrovato. In questo modo, lasciato in prossimità del nido, il gufetto di Maccarese è stato adottato dalla nuova famiglia, il che vuol dire un salvataggio riuscito al 100%”.Gufi comuni, gufi reali, allocchi, civette, gabbiani, volpi, rondoni, questi gli animali più facilmente ritrovati e soccorsi nel nostro territorio dalla Arf, ma non sono mancati casi molto più singolari, come quello di un nasua nasua, piccolo mammifero carnivoro che vive nelle foreste vergini da Panama al Brasile meridionale, o di un’iguana.“Per gli animali esotici si tratta di esemplari d’importazione che fuggono o vengono abbandonati dai proprietari. Nel caso di importazioni regolari, è possibile risalire al possessore, come è successo per il nasua nasua, quando questo non accade diventa necessario trovare una sistemazione, cosa che non è sempre semplice, come è stato per l’iguana, un’animale che vuole sentirsi padrone di uno spazio tutto suo”, spiega la Salandra. I mesi di maggior lavoro per la Arf sono la primavera-estate e il periodo della caccia. “In quei periodi – conferma la presidente – ci arrivano oltre trenta segnalazioni al giorno”. Salvare un’animale selvatico è quindi possibile, basta rivolgersi a organizzazioni serie ed efficienti come la Arf, a disposizione di chiunque per il pronto intervento e consigli sul da farsi ai numeri 347/00.37.977 – 338/12.56.111 – 328/4471769. Per ulteriori informazioni,  www.soccorsofauna.com – email arf@soccorsofauna.com.