Per prima cosa va innanzitutto detto che il Piano era già nella prima formulazione, e oggi a maggior ragione, pienamente applicabile in tutte le sue varianti in tutte le aree e località del Comune, almeno dove non esistono specifici vincoli o impedimenti che ne limitino l’attuazione. Come ad esempio Isola Sacra e Fiumicino Centro (ad eccezione delle aree che erano state escluse con precedente delibera), Le Vignole, Focene, l’area urbana di Fregene, Passoscuro, Torre In Pietra, Aranova, zone da dove non a caso si registrano già un numero elevato di domande. Con l’ultima delibera, emanata per ottemperare a quanto prevedeva la legge regionale, che stabiliva tra l’altro per i Comuni il termine ultimo del 31 gennaio 2012 per l’eventuale individuazione di ambiti territoriali di esclusione dagli effetti della legge, il Comune ha effettivamente adottato un’interpretazione più estensiva che ha allargato l’applicazione del piano, come la zona Fiumicino Centro precedentemente non inclusa e la zona F1 ex Demanio di Isola Sacra. A queste si aggiungono gli interventi su edifici situati nelle aree naturali che, in assenza dei piani di assetto, come recita il punto 2 comma C della delibera, “le leggi istitutive delle aree naturali protette considerano edificabili ai fini dell’applicazione delle norme di salvaguardia (zona di tipo 2 della Riserva Statale del Litorale Romano)”, comma che interessa essenzialmente l’area di Maccarese e la zona di via Redipuglia a Fiumicino. Riguardo a queste aree va però ricordato che sui tre i punti impugnati davanti alla Corte Costituzionale, le deroghe ai piani paesaggistici, quella alla legge Galasso sulle aree archeologiche, il “silenzio/assenso” sulla edificabilità nelle aree verdi, si rimane ancora in attesa del giudizio della Consulta. Ciò vuol dire che se la Corte opterà per ritenere incostituzionale l’estensione del Piano Casa nei punti suddetti, coloro che nel frattempo possono aver ricevuto il nullaosta paesistico da parte del Comune devono avere la consapevolezza che sulle loro domande potrebbero aprirsi contenziosi di una certa rilevanza e dall’esito al momento del tutto imprevedibile, quindi, in questi casi, una certa prudenza al momento sarebbe consigliabile. Tra le zone dove ancora esiste un cono d’ombra sulla reale possibilità d’applicazione della legge vanno sicuramente menzionate anche quelle dove permane il livello R4, il rischio massimo d’esondazione, tra cui le famigerate B4a di Isola Sacra, imposto dallAutorità di Bacino del Tevere. Ebbene anche in questo ambito l’orientamento del Comune, probabilmente nella convinzione di poter avere prima o poi ragione sulle resistenze che l’Autorità di Bacino ancora oppone al declassamento della loro classe di rischio, è quello di adottare un’interpretazione estensiva della legge accettando di fatto le domande che provengono da queste aree. In generale, e considerato che il termine ultimo per la presentazione è fissato al 31 gennaio 2015, dal numero di domande già ora depositate presso l’apposito ufficio, il Piano Casa del Lazio può dirsi aver riscosso un notevole interesse nel territorio comunale, centrando così uno dei suoi principali obiettivi, ovvero dare nuova linfa all’economia locale, in particolare al comparto dell’edilizia, oggi indubbiamente in gravissima difficoltà (Francesco Zucchi)