Non si è salvato nessuno, residenti, pendolari, romani in vacanza, tutti hanno improvvisamente scoperto a proprie spese «via Silber» e «via Petrucci», il famigerato tratto di 100 metri lungo la via Aurelia nel cuore del borghetto storico di Torrimpietra. Dove si arriva, venendo da Roma, quasi all’improvviso passando dai 90 km/h, consentiti fino a lì lungo la SS1, ai 50 stampati su un segnale seminascosto dal guardrail, sotto alla tabella di località di Torrimpietra.
Simile la situazione in senso contrario, in particolare per le auto che arrivano dal ponticello di via Tre Denari – tante vista la demolizione del ponte in uscita da Passoscuro – dove il segnale di 50 km/h proprio non si vede. Risultato: una ecatombe di multe, anche una decina per persona, almeno fino a che non c’è stato il passaparola o le prime notifiche delle «buste verdi». Per quello che se ne sa il record è attualmente detenuto da un medico dell’ospedale Bambino Gesù di Palidoro che si è visto recapitare 34 multe. Furiosa la protesta che in breve è diventata organizzata. Un comitato ha raccolto 800 iscritti, ma su tutti i principali social network, a partire da Facebook, è tutto un fiorire di gruppi, iniziative, ricorsi, anche quest’ultimi a migliaia, indirizzati al Prefetto e al Giudice di Pace di Fiumicino, sommersi dalle raccomandate.
Ed è proprio sulla poca visibilità del limite dei 50 km/h che vertono molti ricorsi. «Lo sappiamo e stiamo per migliorare la segnaletica in entrambi i sensi – commenta l’assessore comunale alla Polizia urbana Giancarlo Petrarca – ma ricordo che il segnale di località indica la presenza di un centro urbano e per il codice della strada il limite scatta automaticamente». «Sono stato tra i primi a chiedere i semafori quando facevo parte della Pro loco di Torrimpietra – rivela Ezio Paoletti – ma il limite di velocità andrebbe alzato almeno a 60 km/h».
«Difficile in queste condizioni credere a una finalità preventiva alla sicurezza, quando arrivano tante multe alle stesse persone per aver superato di una inezia il limite gli autovelox servono solo a fare cassa», sbotta il titolare della tabaccheria sulla piazzetta del borgo.
«La strada è dell’Anas e il limite può alzarlo solo il Prefetto – replica Petrarca – la comprensione per tanti casi c’è. Ma ricordo che su queste strade prima si moriva e tutti volevano gli autovelox». (Produzione Riservata)