“Al termine dei quasi sei anni trascorsi da quel 13 giugno 2010, quando assunsi il Comando dell’Ufficio Locale Marittimo di Fregene, non posso non fare un bilancio di un periodo così intenso, impegnativo e coinvolgente sia sotto il profilo professionale che personale. Un litorale che si estende per 15 km di costa, articolato all’interno del Comune di Fiumicino e suddiviso tra le località di Fregene, Maccarese, Passoscuro e Palidoro: nessun porto, è vero, ma il contesto marittimo tipico della zona è incardinato nei settori della pesca – con piccole porzioni di arenile adibite al rimessaggio di piccoli natanti professionali – della balneazione, con 84 strutture balneari insistenti sul demanio marittimo, e del diporto-turismo con una serie di attività sportive che vanno dal surf alla vela. Ecco, l’incrocio di questi settori, di fatto, costituisce il volano socio-economico della realtà marittima del nostro litorale. In questi sei anni, dunque, nello svolgimento della mia azione di Comando, ho cercato di contemperare le esigenze di questi tre settori e di soddisfare, nel pieno rispetto normativo, le esigenze che mi si sono state poste. Nelle attività quotidiane dell’Ufficio, ho voluto, fortemente, porre al centro questo volano, ovvero l’unione dei “portatori di interesse” dei tre settori, affinché ricevesse una risposta dall’Autorità Marittima, ricomprendendo in questa anche l’azione a più ampio raggio delle sovraordinate Capitaneria di Porto di Roma e Direzione Marittima del Lazio con sede a Civitavecchia, in aderenza al quadro giuridico di riferimento che disciplina i nostri compiti istituzionali: la tutela della salvaguardia della vita umana in mare e della sicurezza della navigazione, la tutela dell’ambiente marino e delle risorse ittiche, la cura dell’ordinato svolgimento delle attività turistico-balneari e del settore marittimo. In tale senso i primi passi sono stati compiuti, in punta di piedi, per conoscere, fino in fondo, il territorio e tutti coloro che vivono del mare e per il mare, prodigandomi – con il supporto del personale a disposizione – ad analizzare gli scenari e ad adottare le decisioni quanto più opportune e risolutive. L’azione di Comando è stata improntata, quindi, a tenere sempre a mente la necessaria armonizzazione e condivisione. Infatti, sotto il profilo della normazione, l’esperienza maturata nel tempo, è stata messa a disposizione per l’emanazione delle nuove ordinanze finalizzate a rinnovare la disciplina della sicurezza balneare e del diporto nautico (è vigente dal 2014 il nuovo regolamento locale). Ma l’impulso dato all’attività amministrativa ha trovato applicazione anche in quella gestoria del demanio marittimo, finalizzata soprattutto al rilascio di pareri autorizzativi. Parallelamente a quest’ultima è stata svolta anche un’intensa attività ispettiva e di controllo volta a tutelare il bene mare a 360° dalla filiera ittica all’’ambiente e al demanio marittimo a garanzia degli utenti tutti del mare. In ultimo, ma di sicuro non meno importante, trattandosi di fatto del compito istituzionale primario della Guardia Costiera: la salvaguardia della vita umana in mare. Pensando alle sei stagioni balneari passate, accennando alle attività più eclatanti, non posso non ricordare le significative attività di soccorso poste in essere da alcuni tra i validissimi assistenti ai bagnanti presenti sul territorio, hanno contribuito a mettere in salvo bagnanti colti da malore o, peggio, poco esperti. Anche se, alla fine, il pensiero è volto verso quelle sei persone che hanno perso la vita nelle nostre acque. Tutte attività che sono state svolte sotto il prezioso coordinamento e regia della Capitaneria di Porto di Roma, che ha sempre messo a disposizione un eccellente complesso di risorse strumentali e umane, coadiuvando il mio operato in questi lunghi anni di Comando. Risorse che hanno permesso al personale dipendente di raggiungere tutti gli obiettivi prefissati. Personale che ha garantito, con professionalità e rettitudine, un’eccellente capacità di risposta. Tra le problematiche maggiormente rilevanti, sicuramente quella più sentita è l’erosione della linea di costa a sud di Fregene. Nell’ultimo periodo ho posto tale questione come aspetto prevalente rispetto a tutti gli altri perché ho sempre ritenuto, con fermezza, che l’essenza del nostro litorale dipenda fortemente dalla praticabilità dei suoi arenili. Di fronte al tavolo tecnico intorno al quale si sono riuniti tutti gli Enti che hanno competenza sulla materia e non solo, e mi riferisco alle Associazioni Balneari più rilevanti del territorio, ho ribadito che al fine di conseguire le necessarie sinergie mansionali ed economiche, bisogna solo continuare a dare impulso mantenendo alta l’attenzione su tale questione. Nel complesso devo dare atto e merito che tanto si è fatto anche grazie alla collaborazione con tutte le Istituzioni e Amministrazioni pubbliche locali. Dalla Prefettura alla Procura, dal Comune alla Regione fino all’Agenzia del Demanio le quali hanno pienamente supportato e riconosciuto il ruolo dell’Autorità Marittima nell’espletamento dei compiti istituzionali. Anche le altre Forze di Polizia mi hanno manifestato vicinanza: posizioni positive che ho con stima ricambiato in ogni circostanza. I rapporti sono stati costruttivi e cordiali con tutti nel pieno rispetto delle diversità di ruoli e funzioni. In conclusione non posso che esternare tutto il mio orgoglio e soddisfazione per questi lunghi anni stupendi, al Comando di una realtà – la mia, la vostra – costituita da colleghi validi e motivati con cui abbiamo cercato di fornire il nostro contributo a beneficio di tutta la marittimità della riviera che un tempo – non troppo lontano – era chiamata la “perla del Tirreno” E un sentito grazie a Fabrizio e a tutta la redazione, che con professionalità e correttezza ha dato, in ogni circostanza, risalto e descritto le attività dell’Ufficio Locale Marittimo di Fregene. A tutti i lettori di questa rivista un affettuoso saluto”.

Virginio De Signoribus