Tra i firmatari del ricorso la Provincia d Roma e quella di Pescara per la quota riguardante l’attraversamento dell’asse attrezzato. “Con la sentenza di oggi il Tar seppellisce definitivamente la volontà del Governo di introdurre i pedaggi sul Grande Raccordo Anulare e ancora una volta dà ragione alla Provincia di Roma che si è subito opposta a questa tassa iniqua – afferma il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti – È stata una vittoria dei cittadini contro un grave sopruso che avrebbe colpito in modo indiscriminato i lavoratori, il sistema delle imprese e gli studenti in un momento di grave crisi economica. Una tassa ingiusta, che abbiamo subito contrastato un anno fa con la massima fermezza rivolgendoci alla giustizia amministrativa. In questi mesi la nostra determinazione non è mai venuta meno e ringrazio quanti, in particolare i circa cinquanta sindaci dei Comuni della provincia di Roma, hanno portato avanti insieme a noi questa battaglia in difesa del sacrosanto diritto dei cittadini di spostarsi senza dover subire tasse ingiuste imposte per far quadrare i conti dello Stato e con una volontà punitiva, in particolare, nei confronti di Roma e della sua area metropolitana”. Il Tar sostiene che “non vi sarebbe la necessaria ed imprescindibile corrispondenza tra chi è tenuto al pagamento del pedaggio e quanti utilizzano le tratte di strada interessate dal provvedimento. La tariffa, al pari della tassa, è dovuta per la fruizione di un servizio a domanda individuale, secondo il principio del ‘beneficiò, in ragione del quale il pagamento è dovuto da chi riceve l’utilità, che si contrappone al criterio della capacità contributiva alla base del sistema delle imposte. Nel caso di specie, la tariffa ha natura di corrispettivo per la fruizione di un servizio divisibile, sicché la stessa deve essere ontologicamente posta a carico del soggetto che fruisce del servizio, vale a dire dell’infrastruttura in gestione diretta Anas. Viceversa, la ricorrente ha fatto presente che, per otto stazioni di esazione che interferiscono sul territorio provinciale, non sussisterebbe la necessaria interconnessione con le tratte di strade in gestione diretta Anas soggette al nuovo pedaggio”. Le istanze dei ricorrenti per i giudici amministrativi quindi devono ritenersi fondate “venendo meno il carattere di necessaria corrispettività della tariffa, non potendosi escludere che possa essere soggetto al pagamento della stessa anche chi non debba poi accedere all’infrastruttura da sottoporre a pedaggio”. Non solo, il decreto in questione, secondo il Tar “si rivela adottato in violazione” di “norme comunitarie, nonché della norma nazionale di recepimento, atteso che determina forfettariamente la maggiorazione per le classi di pedaggio, a prescindere peraltro dall’effettivo uso dell’infrastruttura”.  “La sentenza del Tar che oggi affossa, ci auguriamo in maniera definitiva, l’ipotesi del pedaggio sulla Roma-Fiumicino, è una vittoria di tutti i cittadini di Fiumicino”. È quanto dichiarano in una nota congiunta il consigliere provinciale PDL, Anselmo Tomaino, il presidente del consiglio comunale di Fiumicino, Mauro Gonnelli, e il consigliere comunale PDL di Fiumicino, William De Vecchis. “Se il ticket sulla Roma-Fiumicino è naufragato è stato anche merito della tenacia mostrata dal sindaco di Fiumicino, Mario Canapini, dell’assessore regionale Luca Malcotti, del sindaco di Roma Gianni Alemanno e del presidente della Regione Lazio Renata Polverini, che immediatamente si sono attivati per trovare una soluzione alternativa al pedaggio – dicono – Rimane nostra convinzione, rassicurati anche dalle parole del ministro delle infrastrutture Matteoli, che il Governo pur pressato dalla Lega, non avrebbe commesso un errore storico, come quello di penalizzare pendolari, studenti e semplici cittadini. Come esponenti politici ci siamo schierati contro l’ipotesi del pedaggio e continuiamo a ritenerlo una tassa ingiusta ed iniqua. Non abbasseremo comunque la guardia e siamo pronti nuovamente a protestare e manifestare, se servirà. Non va dimenticato che a differenza di altre realtà, Fiumicino non può contare su una viabilità alternativa da e per la città. La via Portuense è insufficiente alla mole di traffico che quotidianamente si riversa sulla A91. Lo stesso dicasi per la via del Mare. Il conseguente impiego della Roma-Fiumicino non deve essere letto, dunque, come una scelta privilegiata, ma un obbligo per chi si reca quotidianamente a Roma per lavoro”.