Il territorio a nord del comune di Fiumicino, limitrofo a Cerveteri e Ladispoli, è ancora esposto al rischio di poter essere scelto per localizzare un nuovo impianto di trattamento rifiuti della Capitale. Questo è quanto afferma il comitato Mo basta Pizzo del Prete in in comunicato.
“Come avranno certamente constatato anche Sindaci di Cerveteri, Fiumicino, Ladispoli,-  scrive il comitato – il contenuto della determina dirigenziale della Città Metropolitana n. 1020 del 19/3/2018 avente come oggetto “Presa d’atto del documento che individua “Il sistema dei vincoli” nel territorio della Città metropolitana di Roma Capitale, redatto ai sensi del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. sulla base dei criteri di localizzazione degli impianti individuati dal Piano di Gestione dei Rifiuti del Lazio approvato con D.C.R. n. 14/2012” relativa alle cosiddette Zone bianche non ha apportato alcuna modifica alla cartografia della Città Metropolitana di Roma rispetto alle zone idonee alla localizzazione di impianti di trattamento dei rifiuti nel nostro quadrante.
Le controdeduzioni formulate dalle Amministrazioni di Cerveteri e Fiumicino e da Comitati/Associazioni cittadine non sono state assolutamente prese in considerazione ed è quindi necessario riavviare azioni necessarie a raggiungere l’obiettivo di eliminare questa minaccia che grava sui nostri territori, in particolare riteniamo che a questo punto della vertenza l’interlocutore principale debba essere la Regione Lazio visto che gli uffici tecnici della Città Metropolitana hanno formalmente inviato una nuova cartografia alle strutture regionali e quindi hanno sostanzialmente archiviato le istanze politiche, amministrative, popolari, formulate nei mesi precedenti, arrivando ad ignorare completamente ed incredibilmente  anche quanto formalmente comunicato dagli uffici tecnici dei comuni di Cerveteri e Fiumicino, addirittura non citando il Comune di Cerveteri nel testo della Determina.
Il peggior scenario possibile che avevamo ipotizzato all’inizio di questa vertenza (maggio 2017) – conclude il comitato – si va purtroppo concretizzando, uno scenario devastante che vede la permanenza di queste zone bianche nei nostri territori e l’ipotesi sempre più concreta di un nuovo commissariamento della gestione rifiuti nel Lazio.
Chiediamo quindi alle Amministrazione di attivarsi presso la Regione Lazio; per quanto ci riguarda ci attiveremo in tutte le forme e modalità che riterremo opportuni per respingere questa imposizione”.