Per un anno e mezzo ha molestato le dipendenti dell’aeroporto Leonardo da Vinci in servizio ai desk e nei negozi dei terminal. Nonostante il divieto di dimora nel Comune di Fiumicino, scattato a causa di ripetuti atti persecutori e tentata violenza sessuale, il trentenne ha continuato per mesi ad aggirarsi in aeroporto. Venerdì l’uomo, 36 anni di nazionalità bulgara, è stato arrestato nel terminal 2, su ordine del tribunale di Civitavecchia.

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Frontiera anche sulla base delle denunce delle lavoratrici molestate, trascorreva la maggior parte della giornata nell’aerostazione consumando numerose bottiglie di alcolici. Una volta individuata la preda, prima tentava approcci fisici, poi rimaneva in attesa controllandola a distanza. In due occasioni l’uomo è arrivato a bloccare e baciare le vittime. Non solo. Una volta ha seguito una commessa negli spogliatoi di un’attività commerciale. Una persecuzione quotidiana che aveva costretto alcune dipendenti, terrorizzate soprattutto negli orari serali, a cambiare abitudini: dalla richiesta di essere accompagnate a casa al termine della giornata lavorativa, fino alla decisione di trasferimento in altra sede.

Le prime denunce per molestie sessuali risalgono ad aprile 2015, un anno dopo con provvedimento di espulsione per motivi di sicurezza il 36enne è stato accompagnato al centro di permanenza temporanea di Bari dal quale è uscito a causa di un incendio che ha reso inagibile la struttura. Dopo pochi giorni l’uomo. era di nuovo a Fiumicino dove ha ripreso a molestare il personale femminile al lavoro nei terminal. Dopo l’arresto di venerdì è stato trasferito nel carcere di Civitavecchia.