Un pericoloso incendio è divampato intorno alle 15 nella parte sterrata di via dell’Olivetello in direzione dell’oasi WWF di Macchiagrande. A prendere fuoco è stato il canneto che si trova tra il gruppo di case e il bosco, prontamente spento dall’intervento dei residenti e dal provvidenziale aiuto di Ettore Bortolin che proprio in quei momenti ha notato il fumo mentre transitava su viale di Porto. Quando è arrivato Ettore le fiamme erano alte e sul luogo ha trovato Armando Panfilo e Giorgio Favero con moglie e figlie che già si stavano prodigando per affrontare il fuoco con mezzi di fortuna. Subito è partita la chiamata ai Vigili del Fuoco ma i soccorsi erano già previsti in ritardo per altri interventi in corso, prima di loro è arrivata invece una squadra con mezzo attrezzato della Protezione Civile che al momento è ancora impegnata nello spegnimento completo per evitare nuovi principi di incendio. “Fortuna vuole che non sono uscito come previsto – racconta Giorgio Favero – altrimenti ad affrontare il fuoco sarebbero rimasti solo Armando con mia moglie e le nostre due figlie. E meno male che è subito accorso Ettore, che con la sua esperienza ha saputo prendere in mano la situazione dandoci un aiuto fondamentale”. Sollevato ma sofferente vicino a lui c’è Armando, seduto su una sedia con un piede dentro un secchio d’acqua per alleviare la scottatura che si è procurato perdendo una ciabatta e pestando la brace viva in quegli attimi concitati. Un signore anziano di novant’anni ma sempre molto presente e anche lui protagonista di questo pomeriggio di passione. “Ci siamo accorti dell’incendio dal forte crepitio che arrivava dentro le case. Lo spavento è stato tanto perché il fuoco era vicino alle abitazioni ma non ci siamo persi d’animo e abbiamo iniziato a collegare i tubi per arrivare con l’acqua alle fiamme e a rimediare dei secchi per gettarci sopra la sabbia. Nella fretta mi sono bruciato anche un piede ma per fortuna abbiamo salvato le nostre case”.
“L’incendio è quasi sicuramente di origine dolosa – spiega Ettore – ma potrebbe essere bastata una sigaretta accesa per provocarlo perché questo canneto è da tanto tempo trascurato e il completo abbandono ha finito per trasformarlo nell’ennesima discarica di rifiuti di ogni genere. Io ho aiutato come ho potuto, però la fortuna vera è stata che oggi soffiava un vento debole di libeccio, se fosse stata una giornata di scirocco le fiamme in un attimo sarebbero arrivate al bosco e a tutta l’Oasi del WWF”.