Nel Messaggero di ieri, in un articolo dal titolo “Società, ville, bar e locali, ecco il tesoro della banda” a firma di Valentina Errante, in una tabella riassuntiva che riepilogava i beni sequestrati, figurava il nome de “La Conchiglia, albergo di Fregene”. 
Ma l’albergo sul piazzale di Fregene, non è mai stato sequestrato e risulta totalmente estraneo alla vicenda. Così, dopo le vibranti proteste del titolare inoltrate ieri alla redazione, oggi Il Messaggero riconosce la gaffe: “ieri è stata erroneamente inserita la Conchiglia srl come albergo di Fregene. In realtà si tratta di una società che si occupa di gestione di proprietà immobiliari riconducibile ad uno dei 37 arrestati. Nulla a che vedere con l’omonimo albergo di Fregene, ci scusiamo per l’errore”.

Nell’elenco al primo posto c’è anche il nome del ristorante il Miraggio, locale effettivamente sotto sequestro cautelativo per accertamenti (che deve essere però ancora convalidato dai giudici) ma aperto regolarmente al pubblico. 
I titolari assicurano che “Giovanni De Carlo (uno degli arrestati dell’inchiesta ndr), era semplicemente un cliente dello stabilimento, come di tanti altri locali del litorale e romani. Affermare che un ristorante e stabilimento, dal 1972 della nostra famiglia, sia in realtà di proprietà di malviventi è totalmente falso e infondato. Chiunque a Roma e a Fregene può testimoniarlo. La famiglia, nessuno dei suoi componenti risulta indagato, intende sporgere querela per diffamazione contro chiunque sostenga il contrario”.