L’arte racconta i nostri tempi
Alla Biblioteca Pallotta con Sandro Polo: 1970-2015, dalla borsa di Tolfa  allo zainetto firmato, un racconto in tre puntate per comprendere l’odierno sentire…

di Marina Pallotta

Perché hai scelto di parlare proprio di questi anni, gli chiedo: “Perché ci appartengono e noi apparteniamo a loro”, risponde “gli eventi che hanno caratterizzato questi decenni, la svolta epocale degli Anni ’80 con il passaggio dalla Modernità al Postmoderno e l’ininterrotta successione di crisi economiche e politiche dai ’90 ad oggi hanno plasmato il nostro modo di vivere e di pensare”. Prosegue: “Siamo passati dall’altruismo utopistico e dalle certezze ideologiche degli anni ’70 all’egoismo, alla superficialità, alla leggerezza e al cattivo gusto degli ’80. In seguito, il crollo del Muro di Berlino, l’Aids, la dissoluzione dell’Unione Sovietica, la tragedia del crollo delle Torri Gemelle e la globalizzazione selvaggia hanno determinato una crisi valoriale e una perdita di riferimenti generante un profondo senso di smarrimento e di sfiducia verso il futuro. Dalla società solida siamo passati a quella liquida (Z. Bauman), dal pensiero forte a quello debole (G.  Vattimo)”. Continua: “ripercorrere questi anni è un’opportunità per esplorare noi stessi attraverso la sensibilità espressiva di artisti a noi contemporanei. E’ l’occasione per mettere a fuoco momenti particolarmente dirompenti della nostra storia e la ricaduta che questi hanno avuto nei linguaggi dell’arte”.
Come imposterai gli incontri, domando: “Avvalendomi della proiezione di immagini e filmati illustrerò l’evoluzione della ricerca artistica dai ‘70 a oggi approfondendo le poetiche di singoli di artisti (Giuseppe Penone, Francesco Vezzoli, Maurizio Cattelan, Bill Viola, Marina Abramovic ecc.), di movimenti (Arte Povera, Transavanguardia, Anacronisti, Young British Artists ecc.), e di architetti (Zaha Hadid, Frank Gehry, Aldo Rossi, Santiago Calatrava, Massimiliano Fuksas ecc.), ponendo particolare attenzione alle installazioni ambientali e alle architetture realizzate a Roma e in Italia negli scorsi decenni. Parte degli incontri verrà dedicata ai cambiamenti nella moda, nel design e nella musica, ambiti creativi che partecipano in modo decisivo all’affermazione della nuova, ondivaga, e spesso contraddittoria, estetica contemporanea. Insomma, cercherò attraverso le opere, di parlare di noi, delle nostre vite, dei sogni spezzati, ma anche dei nuovi sogni”.
“Questi argomenti – continua Sandro Polo – li abbiamo dibattuti recentemente nel convegno promosso dall’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul organizzato come evento collaterale della Biennale d’Arte (una delle biennali più importanti al mondo n.d.r.) con Giorgio de Finis ideatore del Maam, Daniela Lancioni Curatrice senior del Palazzo delle Esposizioni di Roma, e l’ex Direttrice dell’Accademia di Carrara Lucilla Meloni”. Tra i numerosi storici dell’arte presenti nella capitale la Biblioteca ha scelto Sandro Polo per illustrare questo complesso periodo storico, perché Polo non è solo un brillante oratore, capace di spiegare in modo chiaro e comprensibile a tutti i non facili linguaggi dell’arte contemporanea, ma ha anche la  peculiarità di saper raccontare la storia dell’arte in modo articolato dando vita a una grande narrazione moderna che ci permette di comprendere l’arte contemporanea come specchio estetico della realtà quotidiana. L’abilità di Sandro Polo di fondere molteplici aspetti è dovuta non solo alle competenze di storico dell’arte, ma anche alla sua passione per la psicologia; non a caso è  docente di Arte e Psicologia presso il Centro Italiano Gestalt di Roma per il quale quest’anno curerà il tema della creatività come facoltà fondamentale di cui tutti siamo dotati.

Queste le date degli incontri con Sandro Polo: 27 gennaio 2018, ore 18.30 “Dagli hippie agli yuppie, 1968-1980”; 3 febbraio 2018, ore 18.30 “Architettura postmoderna e de costruttivista, 1970-2010”; 10 febbraio 2018, ore 18.30 “La Babele dell’arte contemporanea, 1990-2010”. Info: 337-743713.