All’incontro, moderato da Marina Pallotta e Fabrizio Monaco – due dei membri del Comitato – hanno partecipato il Sindaco Mario Canapini, l’Assessore regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli Filiberto Zaratti, il Direttore del Dip.to IV Servizio di Tutela Ambientale della Provincia di Roma, il presidente di ACEA Giancarlo Cremonesi, Silvio Salera, Amministratore Delegato di Maccarese S.p.A. e Federica Lopez Presidente del Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano.A distanza di cinque mesi dal primo convegno, il Comitato ha voluto verificare lo stato dei programmi annunciati. La speranza era quella di vedere anche concretizzati con “segni tangibili” gli intenti delle Amministrazioni e degli enti coinvolti. Le aspettative sono andate ben oltre il previsto perché ieri sono stati raggiunti risultati  concreti. Alla luce del mare più pulito della scorsa estate che si è avuto anche grazie all’installazione della centralina finanziata da Maremoto lungo la foce dell’Arrone, capace di monitorare in tempo reale tutti i principali parametri di inquinamento marino, l’obiettivo più imminente è quello di creare in collaborazione con gli altri enti territoriali un’ampia rete di centraline per monitorare i canali interni, dal fiume Arrone allo stagno di Focene. Ebbene alla luce dei lavori sarà possibile installare ben 5 o 6 nuove sonde. Il Sindaco ha annunciato infatti la pubblicazione di un bando con fondi del Ministero dell’Ambiente per finanziare il collocamento di 2 centraline, aprendo così la strada ad una vera rete di monitoraggio delle zone critiche. L’Amministratore Delegato di Maccarese ha confermato ufficialmente l’acquisto di una centralina da parte dell’Azienda, ed è stata assicurata la stessa disponibilità da parte del presidente di ACEA. Armando Fabbri proprietario dello stabilimento Il Lido (nonché rappresentante del Sib e membro del Comitato) si è fatto promotore dell’apertura di una sottoscrizione pubblica per l’acquisto di altre centraline partendo in primis dagli stabilimenti balneari. “Siamo molto soddisfatti – ha dichiarato Sergio Estivi presidente della Fondazione Anna Maria Catalano e portavoce di Maremoto – dei risultati di questo incontro che ci spronano a seguire questa strada. Si è stabilita una collaborazione proficua tra amministrazioni e Maremoto che porta a dare risultati concreti. Continueremo a tenere alta l’attenzione e a svolgere un controllo sulle zone critiche perché già questo suscita un’azione deterrente e induce alla regolarizzazione delle situazioni critiche.” “Maremoto è un esempio virtuoso di movimento di opinione ha commentato il sindaco Mario Canapini – tener alta l’attenzione sul problema inquinamento e il controllo sulle acque interne è fondamentale nella battaglia per il mare pulito. E’ nata una proficua collaborazione con l’amministrazione, l’esperienza della prima sonda messa a disposizione dal Comitato si è rivelato uno strumento prezioso che va incoraggiato”.“A giorni pubblicheremo un bando per finanziare almeno due centraline capaci di utilizzare tecnologie innovative per il controllo delle sostanze inquinanti all’interno dei corsi d’acqua – è intervenuto l’assessore comunale all’Ambiente Pasquale Proietti – l’intenzione e quella di implementare l’esperienza pilota della prima sonda, aprendo la strada a una vera rete di monitoraggio delle zone critiche”.“Il nostro impegno continua – ha assicurato il presidente di Acea Giancarlo Cremonesi – in particolare per il depuratore di Fregene dove sono stati fatti diversi interventi migliorativi. Siamo a disposizione per una centralina di monitoraggio e non solo. Acea ha il 100% della società “Laboratori”, una eccellenza europea che si occupa di monitoraggio delle acque. La sua esperienza è a disposizione di questa iniziativa per controllare costantemente la situazione”. La Maccarese Spa conferma la sua offerta a finanziare l’acquisto di una centralina – ha ribadito l’Ad della società Silvio Salera – da parte nostra, pochi giorni fa, abbiamo iniziato la costruzione dell’impianto di biogas. Un grande investimento che porterà benefici ad ogni livello”. “Uno dei compiti più difficili che abbiamo dovuto affrontare per allestire la Task Force è stato quello di riunire intorno a un tavolo tutti i soggetti interessati – ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente Filiberto Zaratti – l’inquinamento è anche un fatto culturale; solo con la consapevolezza e il contributo di tutti è possibile raggiungere obiettivi importanti come quelli ottenuti dalla nostra azione congiunta. Un’esperienza che ha fatto maturare in me un’attenzione particolare per questo litorale e i suoi problemi”.“Come Provincia di Roma, nell’immediato stiamo facendo un censimento dei corsi d’acqua di questa zona e in particolare dell’Arrone – ha annunciato Carlo Angeletti, direttore Dip. IV servizio di tutela ambientale Provincia di Roma – affiancandosi alla nostre conoscenze idrauliche del territorio, ci permetterà di conoscere la biodiversità di quest’area. Successivamente potremo individuare una progettazione che vada a mantenere la biodiversità attuale”. “Noi ci occupiamo dell’aspetto prettamente operativo, quello che risulta più antipatico – ha dichiarato Luca Cardarello, C.C. della Capitaneria di Porto di Roma – nell’ultimo periodo abbiamo incrementato la nostra attività con controlli sistematici su Fregene e nel tratto finale del Tevere. Altri interventi li stiamo effettuando a Fiumicino in zona aeroporto, come ad esempio nel canale che costeggia via Coccia di Morto. E precedentemente siamo intervenuti anche nei corsi d’acqua interni. Questo è solamente un punto di partenza, la nostra azione continua e si rafforzerà sempre di più”.“I finanziamenti prima destinati al Comune per la condotta sottomarina sono stati girati dalla Regione al consorzio di Bonifica per permettere una serie di opere che consentiranno una minore dispersione e un migliore filtraggio dei residui che provengono dall’opera di pulizia dei canali – ha detto Federica Lopez, presidente del Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano – Inoltre siamo vicini ormai al via libera definitivo di un appalto che permetterà di collocare gli ultravioletti per l’abbattimento batterico e un sistema di filtraggio in tutti gli impianti di bonifica e non solo in quello di Focene, come annunciato nel precedente convegno”.