È partito tutto da una sfida lanciata dagli amici del Comitato Cittadino di Maccarese 6 anni fa, che avrebbero voluto conoscere e omaggiare la prima famiglia arrivata in queste terre negli anni ’20 o il primo concittadino nato qui durante la bonifica.
È così che il Gen. Giuseppe Bringhenti (figlio di Bruno, geometra e pioniere della bonifica di Ostia e di Maccarese), anche lui cresciuto a Maccarese, ha iniziato a lavorare al progetto ambizioso di tracciare la memoria della gente arrivata per risanare questa terra paludosa e malarica.
Dopo anni di lavoro e fatica, lo scorso 4 ottobre il libro è stato presentato presso la Casa della Partecipazione a Maccarese, in una sala gremitissima di concittadini curiosi di saperne di più sui propri avi e bramosi di avere finalmente una copia del testo.
Introdotto dal consigliere comunale Giuseppe Pavinato, l’autore ha illustrato il suo lavoro insieme a Massimiliano Mattiuzzo (collaboratore attivo alle ricerche e alla pubblicazione), in una chiacchierata velata di orgoglio e di emozione.
La sfida raccolta anni prima da Bringhenti ha preso forma in un libro di 560 pagine con tante preziosissime fotografie, diviso in 3 parti.
La prima sezione è “storica”, un itinerario che ripercorre le tappe della storia di Maccarese passando per lo Stato Pontificio, le famiglie nobiliari, i vari avvicendamenti nella Tenuta Maccarese, la bonifica e la costruzione dei centri, la gestione IRI e SoGea fino ad arrivare alla Maccarese Spa. Questo grazie a una capillare ricerca in vari archivi, soprattutto presso l’Archivio Centrale di Stato, dove Giuseppe per un mese intero ha fotografato e riordinato in ordine cronologico quasi 3.000 documenti.
La seconda parte è sicuramente quella più interessante agli occhi dei lettori di Maccarese, e contiene una lista di ben 2.842 famiglie elencate in ordine alfabetico per capofamiglia, con tanto di indicazione della città di provenienza, nome di moglie e figli, data di arrivo a Maccarese e lavoro svolto.
“Ho iniziato con carta e penna, annotando i dati delle famiglie che abitavano nel vicinato – ci racconta con entusiasmo – poi ho spulciato tutte le lapidi nei cimiteri di Maccarese, Palidoro e Castel di Guido registrando per giorni nomi e date e trascrivendoli in un secondo tempo nel mio “registro”. Alla fine ho incrociato questi elenchi con documenti provenienti dall’archivio parrocchiale di Maccarese, il cosiddetto “Stato delle Anime” risalente agli anni ’30 (una sorta di censimento) e l’ho integrato con il contributo di tanti amici e conoscenti di Maccarese.”
Impossibile resistere alla tentazione di cercare il proprio cognome nell’elenco per vedere quando sono arrivati i bisnonni, quanti erano i fratelli dei nonni e che lavoro facevano.
L’ultima parte raccoglie “spigolature tra i ricordi”: racconti, aneddoti e fotografie di tante persone che hanno condiviso pezzi di memoria personali e familiari.
L’autore si è fatto carico quasi per intero anche della stampa del libro, e lo ha donato a varie organizzazioni del territorio (Parrocchia San Giorgio, Parrocchia Sant’Antonio, Associazione Combattenti, Centro Anziani di Maccarese e di Fregene, Ecomuseo del Litorale, Biblioteca Pallotta e Biblioteca dei Piccoli) che lo distribuiranno a fronte di una donazione.
Un lavoro immane quello del Gen. Bringhenti (anche considerando che risiede stabilmente a Viterbo) che rappresenta un prezioso scrigno di ricordi per tutti noi che siamo nati e cresciuti qui parlando il dialetto veneto e mangiando polenta, retaggio degli avi protagonisti di questo meraviglioso libro.
E chissà se, dopo una pausa per il meritato riposo, Giuseppe cederà alle richieste già pervenute di aggiornamento e rifinitura del suo “registro”, lavoro al quale siamo sicuri tutti saremmo pronti a contribuire.