Foschi vuole sapere se la Polverini e i due assessori “sono a conoscenza che il regolamento di cui al comma 4 dell’art. 45 della L.R. 4/2006, non è ancora stato emanato; se considerano necessaria la sua emanazione al fine di rendere attuabile la legge approvata ormai da oltre 5 anni; se, a fronte del nocumento che crea tale stato di fatto alle casse dell’ente, soprattutto in considerazione della destinazione di scopo a cui le stesse dovrebbero essere destinate, come  meglio precisato in premessa, non ritengono di provvedere per l’applicazione della legge, anche al fine di tranquillizzare i cittadini interessati, ormai esasperati da una situazione indefinita e dai lunghi tempi di attesa”. L’Iresa è stata istituita a decorrere dal 2001 ed è un tributo di scopo che ha come obiettivo la riduzione dell’inquinamento acustico nelle aree limitrofe agli aeroporti. Il gettito di questa imposta è destinato al completamento dei sistemi di monitoraggio capillare del rumore e disinquinamento acustico, al miglioramento generale della vivibilità dei territori coinvolti dalle attività aeroportuali ed all’eventuale indennizzo delle popolazioni residenti nelle aree aeroportuali.  L’art 45 demanda però  l’applicazione della materia alla emanazione di un regolamento; e “in attesa di questo le compagnie continuano a disattendere gli impegni – scrive Enzo Foschi – mortificando le attese e le esigenze dei cittadini che avevano salutato la norma con grande favore, costringendoli a subire il perpetrarsi di una condizione illegale di inquinamento che incide sulla loro salute e sulla qualità della vita. L’ormai ingiustificabile ritardo nell’emanazione del più volte citato regolamento, provoca altresì una mancata entrata per le casse della Regione Lazio e che ciò potrebbe prefigurarsi come un possibile danno per l’erario, con possibile interessamento di tale inadempienza da parte della Corte dei Conti”.