Il nuovo fenomeno musicale del momento, i Jutty Ranx: la prova di cosa può accadere quando il gioco incontra la passione. Freschi, briosi e divertenti. Quelli che in poche battute si definirebbero degli artisti “alla mano”, semplici e diretti. Nasce un gruppo con i fiocchi: Jay, Ryan, Jaakko (il cantante di origini giamaicane e neozelandesi Justin Taylor, il polistrumentista Ryan Malina ed il granitico dj e produttore finlandese Jaakko Manninen, già fondatore dei Beats and Style) che hanno preso spunto proprio da un gioco per forgiare il proprio nome d’arte che ha fatto ormai il giro del mondo. Un’avventura artistica, meticcia nello stile e nei modi, fatta di un successo coltivato con impegno, evidente sia nell’ispirazione che nell’esplosione. “Jutty è il soprannome che io e Ryan abbiamo creato insieme – ci ha raccontato Justin – avevamo inventato un linguaggio quando eravamo piccoli, così che potevamo parlare tra noi e un altro paio di amici, ed è nato così, era una storpiatura del mio nome, Jutty. Così, anni dopo, ci è tornato utile con questo archetipo, e quindi Jutty Ranx siamo tutti noi. Io sono Jutty, ma noi siamo i Jutty Ranx”. Grazie al successo planetario della loro hit “I see you” che decanta l’amore a prima vista, i Jutty Ranx hanno spiccato il volo ed ora cavalcano il successo del momento portando a casa dei risultati lusinghieri visto che il singolo ha ricevuto la certificazione platino per aver venduto oltre 60 000 singoli digitali. L’abbiamo canticchiata in macchina, sotto la doccia o per strada e dopo aver imperversato in rotazione radiofonica, la band presenta il suo primo album che porta il marchio di fabbrica della band, ad iniziare proprio dal titolo: “Jutty Ranx”, un ottimo passepartout per un disco che è la parabola dell’amore in tutte le sue manifestazioni. Passeranno in rassegna la tracklist dell’album, aprendo con “Dead Awake”, seguita da “Weekend Vibe” e balzando subito al tormentone “I see You” sulla quale si è davvero scatenato chiunque. Un’esplosione di polistrumentismo puro che fonde insieme ritmi pop americani e sonorità dance, sfumati da intermezzi dubstep e ritmi caraibici. Come appunto il brano “Hello”, già decretato come secondo singolo che parla del classico quando complicato colpo di fulmine e “Finder Keepness” per poi arrivare a “Sleep in the rain” che parla di come l’amore si trasforma in ossessione. Il percorso musicale prosegue e si conclude con brani più introspettivi che chiudono la parabola amorosa di cui è pregno l’album: “Out of line” e “True idendity”. Un progetto itinerante. Pieno di suoni e stimoli, mutevole e originale, al centro del quale si muove un esperimento musicale che mette insieme approccio collaborativo vecchio stile e nuove tecnologie, il mondo dei dj e la logica della band sfaccettata e cooperativa in un mix sonoro di dance e indie pop. Come se la creatività e l’estetica psichedelica degli anni Sessanta fossero rispuntate per magia quasi mezzo secolo dopo, nel 2013: più vivaci e intelligenti di quarant’anni fa, pronte a prendere il massimo dal nuovo mondo in cui hanno avuto la fortuna di risbocciare attraverso la musica dei Jutty Ranx. Ma non solo, questa band ha dato anche prova del suo spirito libero e sciolto da regole di mercato, tant’è vero che il loro album non è distribuito in formato digitale ma solo in copie fisiche, almeno per il momento.

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