Ma veniamo a noi e alla giornata di domenica 8 marzo 2009, festa delle donne. Dopo quasi un anno di allenamenti e di gare in giro per il Lazio ecco finalmente la corsa di casa mia! È tutto pronto! La domenica precedente allenamento straordinario: i 21 chilometri e 97 metri della Roma-Ostia, fatti a tutto gas assieme ad altri novemilanovecentonovantanove appassionati. I primi metri di viale Castellammare sono pieni di gente in attesa, gli amici sono stati posizionati nei punti strategici: la famiglia al completo davanti a Luna Rossa, Massimo Berardi davanti al bar La Veranda; Sergio Sanguinetta appostato sul lungomare centrale in posizione strategica con la bici e la bottiglia dell’acqua. Mia moglie Paola alla partenza con la mamma Liliana che pensa che sicuramente il genero arriverà primo… al massimo secondo! Mia figlia Giorgia a casa… A letto, perché le fanno pena i “vecchietti” che passano correndo e pensa che soffrano, ma non sa che in quel momento ci sono poche persone felici come loro.L’organizzazione di CAT SPORT è perfetta. A parte il ritardo della partenza, 15 minuti per permettere a tutti i partecipanti di ritirare il pettorale, non si aspettavano 370 persone! Riscaldamento di 30 minuti. Attesa! Emozione! Adrenalina! Attesa! Pensi solo a non perdere di vista la riga di partenza, a non perdere di vista i primi posti. Qualche gomitata ma niente di cattivo. Un minuto alla partenza. Trenta secondi! Bang! Partiti. Adesso è solo divertimento! Gambe, fiato, cuore e vinca il migliore! Tutti ti salutano ma non vedi quasi nessuno. Senti che ti chiamano ma non puoi girarti, ogni movimento diverso dall’azione di corsa significa qualche centimetro in meno. Quattrocento metri: Luna Rossa e Fausto che ti saluta. Tua madre che ti vede in canottiera e pensa che forse stai prendendo troppo freddo. Tuo fratello saluta, tuo padre, al solito, non ti vede neppure passare. La veranda e Mario che dice qualcosa. Enzo non si è fatto vedere. Al terzo chilometro sento Michele l’amico trainer dietro di me! Ma come è possibile! Michele dietro di me è impossibile, forse ho tirato troppo all’inizio. Lo lascio passare e lo seguo, sicuro che se riesco a stargli dietro finisco bene la gara. Ottima scelta, bravo Michele. Mia moglie mi segue come un angelo custode con la bici, Sergio mi segue come un sergente istruttore sempre pronto con un consiglio. Ultimo chilometro, Fregene ci regala un rinfresco straordinario… s’è rotta una tubatura dell’acqua e via Cattolica è un affluente di viale Castellammare. Vengo incentivato senza tanti complimenti a compiere gli ultimi due sorpassi! Il primo sorpasso è facile, il secondo è possibile, ma sono molto stanco e quel signore ha 20 anni più di me! Merita sicuramente di arrivare prima. Ecco l’arrivo! È finita! Non è importante la posizione di arrivo o il tempo; è importante finire, poter dire di essere arrivati al traguardo, prima, o dopo, ma comunque insieme a 370 amici! (Massimo Bortolami)