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La magia del Villaggio ha dato quel valore in più, tra le barche, la luce del tramonto, la spiaggia, la sciabicata, i bagnini del Palio, la musica, le foto d’epoca, i bambini sulla riva, con poco si è riusciti a ricreare un’atmosfera unica che mancava da troppo tempo. Per il ritorno della Festa del Villaggio, dopo 20 anni di stop, c’è stata una mobilitazione generale. Già alle 19.30 per il Palio dell’Assunta del Singita in spiaggia c’era un gran movimento, nonostante aprissero alle 20.30, un’ora prima agli stand c’era già la fila, davanti alle postazioni dove una trentina di volontari cucinavano spaghetti e bruschette con le telline, spiedini di calamari e fritto di pesce, salsicce e carne.
Sulla spiaggia le barche illuminate da faretti disposte a semicerchio (anche qui con la regia di Maurizio Varamo del Teatro dell’Opera di Roma che come per la processione del 14 agosto ha dato il suo tocco alla serata), dietro le barche il palco con sfondo la riva del mare, più a ridosso delle case gli stand e davanti tavoli e sedie per un centinaio di persone. Invece, a sorpresa, ne sono arrivate almeno un migliaio mettendo quasi in crisi il reparto gastronomia dove tante persone avevano risposto all’appello, in particolare i residenti, tutti con le magliette blu dei “Pescatori del Villaggio”.
Mentre il Palio volgeva a termine, sulla “spiaggia libere delle barche”, quella tra il Singita e l’Ondanomala, partiva la “sciabicata”, rievocazione simbolica della tradizionale pesca oggi vietata alla quale hanno partecipato tanti bambini che hanno tirato fino alla fine il sacco sulla riva.
A fianco la mostra delle foto dei pescatori di ieri, quelli che hanno popolato il villaggio dagli anni ’50, illuminata coreograficamente. Mentre la fila agli stand aumentava, partiva la musica anni ‘70 dei dj che iniziavano a far ballare il pubblico. Alle 21.30 il via al concerto di Marco Facchini e della sua “Banda del Benda” molto nota a Fregene per le tante serate trascorse al Rio e dintorni. Prima di suonare Marco leggeva i ringraziamenti dei pescatori, orgogliosi di essere riusciti a far ripartire la loro festa. Al termine Padre Alberto dal palco benediceva il ritorno della tradizionale festa.
La musica trascinante della band spingeva molti a ballare sulla spiaggia, tanti bambini, persino padroni con cani al guinzaglio, tutti sulla sabbia sotto le stelle tra uno spaghetto con le telline, un cartoccio di fritto e un passo di ballo. Alle 23.00 un boato nel cielo preannunciava lo spettacolo pirotecnico e qui Maurizio e Patrizio Franzè si sono superati con una magia di colori e forme che ha lasciato tutti a bocca aperta, in particolare per il lancio delle fiaccole sul mare. Alle 23.10 si riprendeva con la musica dal vivo di Marco Facchini che di nuovo trascinava tutti a ballare con la gente che continuava ad arrivare sulla spiaggia attratta dai suoni e dai fuochi. Il  lungo elenco dei ringraziamenti verrà pubblicato su Qui Fregene di ottobre, intanto godiamoci l’esperimento riuscito, i complimenti del pubblico, i loro suggerimenti. Ma soprattutto il ritorno di questa festa che potrà diventare ogni anno più bella.